Congo, miracolo tra i gorilla

Congo, miracolo tra i gorilla Negli ultimi 18 mesi nati dieci cuccioli sui monti Vìrunga, nonostante le bombe e il passaggio dei profughi Congo, miracolo tra i gorilla E' baby-boom: la vita trionfa sulla guerra Un evento che ha dell'incredibile. Un baby-boom tra i gorilla di montagna che vivono nel loro ultimo baluardo: i monti Virunga al confine tra Uganda, Ruanda e Congo, l'ex Zaire. Dieci cuccioli nati negli ultimi diciotto mesi. Nonostante gli scontri sanguinosi e le guerre senza fine che infuriano in questo martoriato angolo d'Africa, nonostante la folla dei profughi accampati nelle tendopoli a poca distanza, nonostante i chilometri di giungla trasformati in legna da ardere, nonostante la caccia accanita dei bracconieri. E' la capacità miracolosa della vita selvaggia di riesplodere a dispetto di tutto. Quando è scoppiata la tragedia del Ruanda, sembrava che nulla ormai avrebbe potuto salvai* la popolazione superstite dei gorilla di montagna arroccata in un habitat che in passato era considerato inaccessibile. E la situazione si è fatta sempre più drammatica. Una trentina di anni fa si stimava che ci fossero al mondo qualcosa come quindicimila gorilla di montagna. Oggi ne rimangono forse seicento esemplari. Il Ruanda è uno degli Stati più poveri dell'Africa, con una densità di duecentocinquantotto persone per kmq e con un aumento demografico del tre per cento all'anno. Le crescenti necessità della popolazione portano fatalmente all'abbattimento della foresta e all'occupazione di sempre nuovi suoli da sfruttare per il pascolo e l'agricoltura. In questo modo l'area occupata dai gorilla si restane ogni giorno di più, anche se è diventata parco nazionale e la caccia vi è severamente proibita. Ma è soltanto teoria, perché in pratica non è mai cessato il bracconaggio, che continua a imperversare nella zona fin da quando quel territorio era possedimento belga (l'ex Congo belga). La cattura dei gorilla serve soprattutto ad alimentare il mercato sempre florido dei cuccioli, nonché quello delle teste e delle mani, che vengono esposte sfacciatamente come trofei di caccia. Inimmaginabile la barbarie umana. E pensare che abbiamo imparato tante cose sul conto di queste grandi scimmie da quanto ci ha raccontato Diane Fossey, la studiosa che ha pagato con la vita il suo impegno in loro difesa. E poi ci ha aperto gli occhi il bellissimo film «Gorilla nella nebbia». Così abbiamo imparato quale sia la vera indole di quei primati di cui un altro film, il famoso King Kong, ci aveva dato un'immmagine completamente falsata. Sappiamo ora che il gorilla di montagna, alto due metri e mezzo e pesante trecento chili, di cui la gente aveva un sacrosanto terrore, è in realtà un gigante buono, gentile e pacifico. Il leader, un maschio adulto dalla schiena argentata i peli della schiena incanutiscono a circa dieci anni di età -, non usa mai le maniere forti. Ha uno straordinario carisma. La sua sola presenza è sufficiente a sedare qualunque contesa. E' tollerante anche nelle faccende d'amore. Per quanto sia lui il maschio riproduttore per eccellenza, si mostra magnanimo nei confronti dei maschi subordinati. Se uno di questi si accoppia con una femmina in estro, non batte ciglio, fa conto di non vedere. Indubbiamente la somiglianza con l'uomo è impressionante. I gorilla hanno la tosse, sbadigliano, hanno il singhiozzo esattamente come noi. Inoltre il loro linguaggio è abbastanza complesso. Gli studiosi vi hanno individuato ventidue suoni diversi, il cui preciso significato ci è ignoto. La femmina ha una gestazione che dura nove mesi, come la donna. Al momento del parto, si sdraia supina a terra e scodella fuori il piccolo in pochi minuti, recidendosi da sola il cordone ombelicale. Il neonato è più piccolo di quello umano e dipende completamente dalla madre. E' lei che lo trasporta tenendoselo ben stretto al petto, è lei che lo allatta fino quasi ai due anni di età e gli insegna già a tre mesi a mangiare le prime foglioline tenere. Ma anche il padre si dimostra molto affettuoso nei confronti del cucciolo. Quando il piccolo si aggrappa a un ramo che non lo regge e gli cade in grembo, lui se lo tiene in braccio e lo accarezza amorevolmente. E' vero che la mortalità infantile è molto elevata, ma il baby-boom verificatosi negli ultimi mesi ci dà qualche barlume di speranza sulla possibilità di sopravvivenza di questo nostro meraviglioso antenato. Isabella Lattes CoHitiann I bracconieri hanno approfittato del caos per dar loro la caccia E chilometri di giungla sono stati trasformati in legna da ardere La notizia fa sperare che questa scimmia non si estingua: ne restano 600 esemplari trent'anni fa erano almeno quindicimila Un gorilla con il suo cucciolo I maschi sono padri affettuosi

Persone citate: Diane Fossey, Isabella Lattes

Luoghi citati: Africa, Congo, Ruanda, Zaire