«Sogno un Rinascimento dell'Africa» di Maurizio Molinari

«Sogno un Rinascimento dell'Africa» Il Presidente sudafricano da Scalfaro e Prodi: «Aiutateci a vendere i nostri prodotti nell'Ue». Oggi dal Papa «Sogno un Rinascimento dell'Africa» ÌMandela a Roma: grazie per l'aiuto negli anni bui ROMA. «L'Italia che ci è stata tanto vicina nella lotta all'apartheid oggi può aiutarci a sconfiggere il sottosviluppo ereditato da quel regime». Con queste parole pronunciate sul prato di Villa Doria Pamphili il presidente sudafricano Nelson Mandela ha salutato il capo del governo Romano Prodi al termine di una giornata che lo ha visto ospite di Oscar Luigi Scalfaro, Francesco Rutelli, Nicola Mancino e Massimo D'Alema. L'«aiuto per sviluppo» che Nelson Mandela chiede all'Italia è il «sostegno e la comprensione alle proposte che abbiamo presentato all'Unione Europea - ha spiegato il Presidente sudafricano - per siglare il trattato di associazione in favore dei nostri predotti agricoli». Un trattato ancora fermo a Bruxelles e che neanche ii blitz di Mandela al vertice di Cardiff è riuscito a sbloccare. Prodi ha risposto all'appello promettendo «attenzione» e «interesse», anche perché (d'Europa guarda con crescente interesse al ruolo del Sud Africa, promotore di un'area di libero scambio di 120 milioni di abitanti nella regione australe del continente». «Abbiamo un comune obiettivo, avvicinare il Nord e il Sud del mondo», ha aggiunto Prodi, annunciando per «il prossimo anno» una crescente attenzione italiana per l'Africa australe. «Le parole di Prodi mi incoraggiano» ha commentato l'ospite, che indossava una camicia di seta maculata. Durante i colloqui a Villa Pamphili, Mandela ha inoltre ribadito a Prodi l'interesse affinché «cadano gli embarghi contro Libia e Cuba, che furono al nostro fianco nei momenti difficili». Per quanto riguarda la crisi in atto nel Corno d'Africa fra Etiopia ed Eritrea, Mandela ha dato la sua benedizione alla missione degli inviati del¬ l'Organizzazione dell'Unità Africana ad Asinara ed Addis Abeba che inizia oggi, e si è detto convinto che «ogni soluzione deve passare attraverso il consenso del segretario generale dell'Onu». Dunque, ha tenuto a sottolineare con una punta polemica, «anche la mediazione di Usa e Ruanda» deve mettersi sotto l'ombrello di Kofi Annan. Mandela punta sul «rafforzamento dell'Onu» anche per il Tribunale penale internazionale, di cui sta discutendo la Conferenza diplomatica di Roma. «Ma bisogna stare attenti a evitare - avverte - che anche questa corte penale resti imprigionata nella politica dei veti sistematici del Consiglio di Sicurezza dell'Onu, che noi abbiamo per lunghi anni provato sulla nostra pelle». Nel pomeriggio, durante la visita in Campidoglio, Mandela si era affacciato dal balcone che guarda i Fori Imperiali per poi scendere sulla piazza stringendo le mani ad una folla di curiosi e turisti che gli si è stretta attorno. Il sindaco di Roma, Francesco Rutelli, lo ha quindi salutato come «simbolo di democrazia presente e futura» e un «cittadino romano». Mandela gli ha risposto dicendosi «colpito dalle radici del Rinascimento in questa città» e promettendo: ((Aspetteremo il Rinascimento del nostro Paese» e del continente. Questa mattina Mandela incontra Giovanni Paolo II in Vaticano. Il leader del Sud Africa ha avuto ieri parole di riconoscimento per il ruolo svolto dalla Chiesa cattolica durante gli anni della segregazione razziale. «Nessuno di noi può dimenticare che fu la Chiesa a prendersi cura dell'istruzione e del mantenimento dei nostri giovani, quando nessuno pensava alla loro sorte», ha ricordato. Maurizio Molinari Al centro Nelson Mandela con Scalfaro passa in rassegna la guardia d'onore Qui a sinistra Bianca Jagger