Bianca lugger va nel Kosovo

Bianca lugger va nel Kosovo Bianca lugger va nel Kosovo «Fermiamo subito la pulizia etnica I colpevoli sono sempre gli stessi» ROMA. Prossima tappa il Kosovo: la marcia di Bianca Jagger per la difesa dei diritti dell'uomo prosegue a ritmi serrati. Dopo aver lanciato ieri a Roma un nuovo appello per la costituzione del Tribunale penale internazionale, l'ex moglie del leader dei Rolling Stones ha fatto sapere che intende al più presto raggiungere la zona del Kosovo dove «è in atto una pulizia etnica di cui sono colpevoli sempre gli stessi personaggi». Stavolta la presenza della Jagger avrà un carattere puramente dimostrativo: «Purtroppo non sarò in grado di portare aiuti umanitari, ma spero che la mia testimonianza contro i crimini commessi nei confronti del popolo albanese possa in qualche modo risultare utile». Vestita di angelico lino bianco, calze e scarpe in tinta, la Jagger, nata in Nicaragua nel '44 e da vent'anni impegnata sul fronte umanitario, è arrivata a Roma insieme con altri membri dell'organizzazione americana «Coalition for International Justice» per partecipare alla Conferenza dei 156 Paesi che si tiene in questi giorni nella capitale. Ferma e determinata mentre espone scopi e motivi dell'azione che porta avanti, Jagger abbassa gli occhi e sorride davanti all'inevitabile domanda sull'ex consorte il quale, fa capire la si¬ gnora, di diritti umani non si è mai troppo interessato. Per lei, invece, la battaglia su questo fronte è diventata elemento centrale dell'esistenza, e i premi ricevuti negli anni scorsi da Amnesty International e dall'Onu lo dimostrano. «L'istituzione del Tribunale penale internazionale - spiega Jagger - rappresenta una vera speranza per le vittime dei nefandi crimini commessi in tutto il mondo. Quello che è accaduto in Bosnia e in Ruanda c'insegna che senza giustizia non c'è riconciliazione e senza riconciliazione non c'è pace. Il primo compito di questa corte è garantire che i crimini di guerra non vengano più commessi e che l'impunità cessi. Non è possibile che personaggi come Milosevic possano continuare tranquillamente a farla franca». Jagger punta anche il dito contro le «riserve» mostrate da alcuni Paesi, soprattutto gli Stati Uniti, nei confronti della corte super partes, riserve immotivate oggi che «la guerra fredda è finita e che non esistono più differenze tanto marcate tra Est e Ovest». Nel Tribunale internazionale, spiega ancora Jagger, dovranno avere un ruolo preminente «le associazioni non governative» che hanno operato in modo consistente in tutti questi anni nel campo dei diritti dell'uomo. [f. ci

Persone citate: Bianca Jagger, Jagger, Justice, Milosevic

Luoghi citati: Kosovo, Nicaragua, Roma, Ruanda, Stati Uniti