Chiuse le scuole femminili di M. M.

Chiuse le scuole femminili Chiuse le scuole femminili La leader delle donne in esilio: fermateli ROMA. Le donne afghane chiedono alla Conferenza diplomatica per l'istituzione del Tribunale penale internazionale di pronunciarsi chiaramente «contro la discriminazione fra sessi» nel Paese dei taleban. «Siamo venute qui - dice Zieba Shorish-Shamley, esule da vent'anni in America e leader dell'Alleanza delle donne per la pace ed i diritti umani in Afghanistan - affinché le violenze contro le donne e i bambini vengano comprese fra i crimini perseguibili dalla nuova Corte». Zieba ShorishShamley, durante alcuni incontri con le delegazioni presenti, ha descritto una «situazione in costante peggioramento». «A quanto ci risulta uno degli ultimi fenomeni dilaganti fra donne - racconta - è il suicidio ingerendo un cocktail di soda caustica da parte di chi non ce la fa più a sopportare ogni sorta di vessazioni e violenze». «Le Nazioni Unite devono voltare pagina con i taleban - sottolinea - dopo aver commesso lo sbaglio di negoziare con Kabul sul traffico di droga ora hanno la possibilità, con la Corte internazionale, di battersi per la difesa dei diritti di milioni di donne violentate ed offese». Proprio in questi giorni è giunta da Kabul la notizia che le milizie religiose dei ta¬ leban hanno chiuso oltre 100 fra scuole e centri professionali femminili di Kabul, che finora si trovavano in case private a causa del divieto di insegnamento imposto alle donne nel 1996. Fra gli istituti chiusi con uno specifico editto anche scuole per bambini di 8-10 anni di età e corsi di formazione su cucito e tessitura di tappeti. In tutto il provvedimento interessa circa 5500 ragazze di ogni età. Secondo i taleban - come ha spiegato Altaj Maulawi Qalamuddin, capo delle milizie religiose - in queste scuole «si lavorava e si faceva propaganda contro la legge islamica e contro il governo». Il nuovo editto stabilisce che, d'ora in poi, le scuole femminili permesse saranno solo quelle dove si potrà insegnare il Corano a bambine fino ad 8 anni di età. Dura la reazione delle Nazioni Unite che, in un comunicato da Islam abad, parla di «atto grave che avrà un effetto devastante sui più bisognosi, le donne ed i bambini». Inoltre l'Onu fa rilevare che l'editto viola un accordo raggiunto con i taleban in maggio che prevedeva di avviare un «dialogo approfondito» su una serie di «questioni difficili», a cominciare proprio dall'accesso delle donne all'istruzione. [m. m.]

Persone citate: Zieba Shorish-shamley

Luoghi citati: Afghanistan, America, Kabul, Roma