Sul Petrolchimico la mano dei giudici
Sul Petrolchimico la mano dei giudici Venezia, per l'Enichem ci saranno ripercussioni su altri tre stabilimenti del gruppo Sul Petrolchimico la mano dei giudici Venezia, sequestrato l'impianto per lo scarico a mare il caso EoSniento SVENEZIA EQUESTRO preventivo per lo scarico a mare dello stabilimento Petrolchimico di Porto Marghera. Il provvedimento, deciso nell'ambito dell'inchiesta della procura circondariale sull'inquinamento della laguna di Venezia e richiesto dal pm Luca Ramacci e firmato dal gip Gino Contini, riguarda un collettore gestito dall'Enichem ma utilizzato anche da Ève, Ambiente spa ed altre aziende. La situazione ha allarmato i lavoratori. Critici per l'intervento del pretore i sindacati, Cgil, Cisl e Uil. Il blocco dello scarico di fatto comporterà - secondo quanto si è appreso da fonti aziendali - la fermata degli impianti, con pesanti ricadute anche sulle lavorazioni chimiche collegate a Ferrara, Mantova e Ravenna. Il provvedimento di sequestro dello scarico è tutt'altro che facile da eseguire ed i responsabili del Petrolchimico di Marghera lo hanno fatto presente agli uomini della Guardia di Finanza che hanno notificato loro l'ordi- nanza del magistrato. Bloccare lo scarico - secondo l'azienda comporta infatti la fermata di tutta una serie di delicati e sofisticati impianti di lavorazione a ciclo continuo, un'operazione da eseguire in condizioni di sicurezza e con una precisa tempistica. L'Enichem, nel frattempo, ha reso noto che «i legali della società hanno già presentato la richiesta di revoca del sequestro accompagnata dal documento di accertamento della situazione dello scarico redatto dalla "Dames & Moore" e dalla "Foster Wheeler", società di importanza e prestigio internazionale nel campo dell'ingegneria e dell'indagine ambientale, alle quali l'Enichem ha commissionato il lavoro fin dal mese di aprile. Tale documento conferma l'assoluta conformità dello scarico ai- le leggi vigenti e l'assenza di rischi e danni per l'ambiente. Critico sul provvedimento del pretore anche il sindaco di Venezia, Massimo Cacciari. «Il Comune - spiega - sta portando avanti un piano di interventi per la bonifica ed il risanamento delle aree di Marghera e per l'ottimizzazione degli scarichi sulla base degli standard più severi». «Ma si tratta di un piano straor- dinariamente impegnativo - ag giunge Cacciari - e potrà realiz zarsi soltanto in un ragionevole arco di tempo. Se non saremo messi in condizione di svolgere il nostro ruolo diventano irriso! vibili non solo i problemi occupazionali e del futuro industriale di Marghera, ma si fa irrealizzabile anche la prospettiva del risanamento dell'area». Dal canto suo Greenpeace ha diffuso una nota in cui accusa i ministri di Ambiente e Lavori pubblici, il sindaco Cacciari e la Fulc di «aver rifiutato di voler prendere atto della insostenibilità delle attuali produzioni e di mettere in atto un piano graduale di riforma del sistema produttivo». «Occorre evitare l'errore di entrare in polemica con la magistratura - sostiene Fabrizio Fabbri, di Greenpeace - e chiarire invece come ministri, sindaco e sindacati possano affermare che scarichi di queste entità e con tali caratteristiche di tossicità possono essere compatibili con Ù sistema lagunare, le attività di pesca e il turismo». Ir. cri.] Ma i sindacati contestano la decisione del pretore «Puniti anche i lavoratori» Lo stabilimento Petrolchimico di Porto Marghera
Persone citate: Cacciari, Fabrizio Fabbri, Foster, Gino Contini, Luca Ramacci, Massimo Cacciari, Moore, Wheeler
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