Coree, il re della Hyundai abbatte il Muro

Coree, il re della Hyundai abbatte il Muro COREE Su camion cinquecento mucche provenienti dagli allevamenti della grande azienda Coree, il re della Hyundai abbatte il Muro Nel Nord con aiuti alimentari per ifratelli separati SEUL. Il fondatore del gruppo industriale sudcoreano Hyundai, Chung Ju Yung, ha passato ieri a piedi il confine con il Nord per una visita alla sua città natale, portando con sé 500 bovini come dono per il popolo del Paese comunista. Chung, che ha 83 anni ed è una figura leggendaria nel mondo industriale sudcoreano, è il primo civile ad attraversare con una regolare autorizzazione il confine al villaggio di Panmunjom dopo la fine della guerra coreana nel 1953. Gli animali, provenienti dagli allevamenti della Hyundai, lo hanno seguito a bordo di dieci autocarri. Chung, accompagnato da tre fratelli e due figli, ha in programma di recarsi in visita alla sua città d'origine, Tongchon, nella provincia di Kangwon. Successivamente avrà colloqui con le autorità nordcoreane circa un progetto della Hyundai per lo sviluppo turistico dell'area del monte Kumkang. La visita del fondatore della Hyundai è in sintonia con il programma di intensificazione della cooperazione economica tra Nord e Sud Corea portato avanti dal nuovo presidente sudcoreano Kim Dae Jung. «Speriamo - ha detto ieri un portavoce presidenziale - che arrivino presto i giorni della pace e della cooperazione, quando le famiglie oggi separate potranno scambiarsi visite passando per Panmunjom, come hanno fatto oggi mucche e tori». Hwang Jang Yop, già alto dirigente nordcoreano rifugiatosi lo scorso anno al Sud, ieri ha invitato le autorità sudcoreane a continuare a fornire aiuti umanitari al Paese comunista, dicendo che 2,5 milioni di persone sono morte per fame negli ultimi tre anni per la crisi alimentare. Proprio ieri la Corea del Nord aveva ammesso di esportare missili balistici affermando che continuerà a farlo per procurarsi valuta straniera e ovviare alle difficoltà provocate dalle sanzioni economiche imposte dagli Usa. E' la prima volta che lo Stato comunista nordcoreano ammette di essere fornitore di missili ad altri Paesi, e lo fa tramite la sua agenzia ufficiale di informazione «Kcna», dopo che per anni da Washington erano partite denunce relative ai missili Scud forniti dalla Corea del Nord all'Iran ed alla Siria. «Continueremo a sviluppare, sperimentare e installare missili - ha affermato l'agenzia di stampa ufficiale "Kcna" -. Poiché gli Stati Uniti hanno lavorato per l'isolamento economico della Repubblica democratica di Corea per più di mezzo secolo, le nostre risorse di valuta straniera sono state ridotte e così l'esportazione di missili era l'opzione che abbiamo dovuto scegliere». «Se gli Usa vogliono veramente impedire le nostre esportazioni missilistiche - aggiunge l'agenzia - devono togliere l'embargo economico il prima possibile e pagarci un indennizzo per l'interruzione di queste esportazioni». La «Kcna» ricorda inoltre che Stati Uniti e Corea del Nord sono ancora «tecnicamente in stato di guerra», dopo il cessate il fuoco che pose fine al conflitto coreano nel 1953. e che gli Usa sono il Paese «con la maggiore quantità di armi nucleari, missili balistici intercontinentali e altre armi di distruzione di massa». Ciò che vogliono quindi, afferma l'agenzia, è «disarmare e attaccare» il Paese comunista. [Ansa] E' stato il primo civile autorizzato a varcare la frontiera a Panmunjom dal '53 Pyongyang sfida gli Usa «Continueremo a vendere missili» Chung Ju Yung, fondatore della Hyundai, mentre passa il confine con una mucca

Persone citate: Chung Ju Yung, Hwang Jang Yop, Kim Dae Jung