An, rivolta da Torino
An, rivolta da Torino An, rivolta da Torino Firme contro il collega di partito «Simeone, una norma assurda» TORINO. Parte da sotto la Mole la rivolta di Alleanza Nazionale contro la legge Simeone. Poco importa se il Simeone in questione, cioè il parlamentare che ha proposto la legge, è proprio di An. A Torino gli uomini di Fini hanno da anni impostato una battaglia contro la criminalità - soprattutto extracomunitaria - dai toni accesi, che per poco non li ha portati al governo della città. Adesso non possono accettare di perdere, per colpa di un compagno di partito, uno dei tradizionali cavalli di battaglia. Così Agostino Ghiglia, capogruppo in Regione, d'accordo col segretario piemontese, Ugo Martinat, ha presentato insieme ai Federalisti (due consiglieri regionali che si riconoscono nelle posizioni di Raffaele Costa) un ordine del giorno che «impegna il presidente della Giunta ad attivarsi presso il governo per modificare radicalmente la norma in oggetto». Spiega Ghiglia: «E' assurdo che a fronte di un generale aggravarsi del fenomeno delinquenza nel suo insieme lo Stato risponda con una legge sconsiderata sulla scarcerazione che finisce per interessare un numero incredibile di delinquenti». Ma la legge è stata proposta proprio da un parlamentare di An. Non c'è contraddizione? «La legge è stata anche firmata da un parlamentare della sinistra, Saraceni replica Ghigna - il partito ha lasciato libertà di voto». [m. tr.] Alberto Simeone deputato di An relatore della legge che prevede l'abolizione del carcere per chi viene condannato fino a tre anni di reclusione
Persone citate: Agostino Ghiglia, Alberto Simeone, Fini, Ghigna, Raffaele Costa, Saraceni, Ugo Martinat
Luoghi citati: Torino
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