Metalmeccanica contratto difficile
Metalmeccanica contratto difficile Firn, Fiorii e Uilm mettono a punto la bozza. Ma subito emergono divisioni Metalmeccanica contratto difficile L'orario ridotto spacca il sindacato ROMA. Cominciano i preliminari di quella che si annuncia come una lunga e difficile stagione contrattuale che dopo il prologo dei chimici affronterà il nodo della vertenza dei metalmeccanici (oltre un mlione di addetti). Ieri si sono infatti riuniti per la prima volta gli esecutivi unitari di Fim-Cisl, FiomCgil e Uilm (il «parlamentino» dei metalmeccanici che conta su un centinaio di membri) che hanno cominciato a delineare le varie ipotesi per la piattaforma che presenteranno alla Federmeccanica entro il 30 settembre. E dalle varie ipotesi in campo, e anche in concorrenza fra di loro, emerge subito con chiarezza che il punto focale della vertenza contrattuale sarà la richiesta dei sindacati di riduzione d'orario, sull'onda del disegno di legge sulle 35 ore. Ma su come centrare questo obiettivo strategico le idee all'interno di Fiom, Firn e Uilm ancora divergono. Claudio Sabattini ha indicato quali sono le richieste della Fiom: riduzione d'orario a partire dai turnisti a ciclo continuo e da chi svolge i lavori più gravosi. L'entità del taglio dovrebbe partire da un massimo di due ore e mezzo (per arrivare all'incirca alle fatidiche 35 ore) scendendo gradualmente nelle altre categorie. Sulle retribuzioni, il riferimento sono (come per la Firn) i minimi tabellari da modulare in base all'inflazione per mantenere il potere d'acquisto dei salari. Mentre la Uilm fa riferimento al «salario reale globale». Infine, ci sarebbe anche una disponibilità della Fiom a intervenire sul costo del lavoro discutendo anche delle assenze per malattia e modificando il meccanismo degli scatti d'anzianità. Ancora sull'orario, per la Firn, Pier Paolo Baretta ha sostenuto che sarebbe «un errore la riduzione generalizzata». E la Firn mira per questo a spuntare un orario corto solo per i turnisti impegnati nel lavoro notturno o durante il sabato e la domenica. Baretta è anche favorevole all'introduzione su base volontaria della «banca ore individuale». Infine, per il leader della Uilm, Luigi Angeletti (appena promosso nella segreteria confederale della Uil), «una strada sensata per ridurre l'orario è di legarlo direttamente alla formazione professionale, in modo che per le imprese questo costo si trasformi in un investimento». Tutti i sindacati sono poi d'accordo nella limitazione del ricorso agli straordinari. Ma prima di arrivare a negoziare con Federmeccanica la piattaforma contrattuale, per Fiom, Firn e Uilm c'è da sgombrare la strada da un macigno che rischia di invelenire subito il confronto. Nel loro documento conclusivo, i sindacati dei metalmeccanici sollecitano infatti Cgil, Cisl e Uil «ad accelerare il confronto» con il governo e gli industriali sulla verifica dell'accordo del 23 luglio '93 sul costo del lavoro e la politica dei redditi, pietra angolare delle relazioni industriali. «Il vero rischio - afferma Angeletti - è che sul nostro contratto si scarichino le contraddizioni e i nodi della concertazione». E anche Baretta evidenzia il pericolo «di una drammatizzazione sul contratto dei metalmeccanici». [p. pat.] Claudio Sabbatini
Persone citate: Angeletti, Baretta, Claudio Sabattini, Claudio Sabbatini, Luigi Angeletti, Pier Paolo Baretta
Luoghi citati: Roma
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