La tavola orfana del pranzo

La tavola orfana del pranzo e' il cambiamento più significativo nella vita degli italiani secondo l'Istat: cresce il popolp della prima colazione LE NUOVE ABITUDINI La tavola orfana del pranzo E' la cena il nuovo pasto della famiglia ROMA. Ebbene sì: tutto cambia (signora mia) ma la mamma resta. E' infatti «lei» l'unica istituzione che tiene duro e rimane, oltreché un solido riferimento affettivo, la più gettonata «agenzia di servizi», a 15 anni come a 55. E con la mamma resiste anche la radio, anzi, progredisce: dopo un periodo di fiacca in cui perdeva terreno a vantaggio della tv, la vecchia radio ha rimontato la classifica dei mass media più amati, recuperando specialmente tra i giovani. E' tramontato invece un istituto della vita italiana d'altri tempi: il pranzo in famiglia. La maggior parte delle persone infatti ha ormai nella cena il suo pasto forte e il momento di incontro familiare, mentre sta diventando sempre più importante la prima colazione. Sono le curiosità che si possono trovare nelle 215 pagine di grande formato che l'Istat ha dedicato ai cambiamenti della «vita quotidiana», con particolare riferimento agli anni '93-'96, e che ha presentato ieri a Roma. MANGIARE. Dunque il pranzo perde terreno a vista d'occhio. Sì, certo, alla domanda «qual è il pasto principale?» il 74% degli italiani risponde ancora «il pranzo», ma poi, se si va ad indagare, si scopre che in realtà lo è solo «istituzionalmente», mentre nei fatti la maggior parte delle famiglie si riunisce e mangia soprattutto a cena. Hanno poi sortito grande esito le campagne pubblicitarie per valorizzare il pasto del mattino, e così 77 italiani su cento mangiano «adeguatamente» prima di andare a lavorare. La cena è più importante nel Centro Italia, il pranzo tiene ancora la piazza nel Sud e nei piccoli centri. VIVERE IN FAMIGLIA. Non fa più notizia che un italiano su quattro è single (spesso si tratta di anziani). Ma fa un certo effetto sapere che la migliore agenzia di servizi resta la famiglia di origine (la mar" ma in particolare, rileva l'Istat), tant'è che l'I 1,3% degli italiani coniugati vive nello stesso caseggiato della mamma, il 27,3% a meno di un chilometro di distanza e comunque il 78% vede i propri genitori più di una volta a settimana. FUMARE. Chi se ne frega del cancro e di tutti gli spauracchi delle campagne antitabagismo. Ventisei italiani su cento in età superiore ai 14 anni non accettano prediche, e fumano. Molto: nelle età comprese tra i 19 e i 40 anni, il 18% della popolazione fuma più di un pacchetto al giorno. Sempre meno i maschi, sempre di più le donne, e sempre prima i ragazzi. LEGGERE E INFORMARSI. Tre milioni di italiani (il 4% della popolazione) fa lo sciopero della tv: non la vede mai e non gli interessa. Certo, il 96% la vede tutti i giorni e in 26 casi su cento per più di tre ore al giorno. Ma ci sono anche due italiani su tre (65,5%) che ascoltano sempre la radio e a farlo secondo un trend crescente sono soprattutto le donne e i giovani tra i 15 e i 35 anni. Quelli che compravano almeno un libro l'anno erano 38 su cento nel '93, sono diventati 40 nel '96. Per contro i giornali battono il passo: lo leggono 62 italiani su cento, ma non tutti i giorni. DIVERTIMENTI. Il 59,4% della popolazione ha seguito uno spettacolo fuori casa nell'ultimo anno. Il dato è in crescita sistematica negli ultimi quattro anni. Stabile il pubblico delle discoteche e dei concerti classici (25 e 22 per cento rispettivamente), in crescita quello dei teatri, dei cinema e dei musei (16%, 42% e 26% rispettivamente). FEDE RELIGIOSA. Gli infedeli puri o gli scettici sono sempre meno (il 14% circa della popolazione) ma anche i cattolici tutti d'un pezzo battono la fiacca (sono circa il 10%). Il sacro fai da te invece va fortissimo: quasi 40 italiani su cento (39,5%) dice di recarsi in un luogo di culto almeno una volta a settimana, anche se non sa bene in che cosa crede. FARE P0UTKA. Un terzo degli italiani segue sempre la politica (37,1%), un altro terzo non la segue mai (35,9%), ma solo 1' 1,6% degli italiani è disposto a fare qualcosa gratis per i partiti e solo il 3% darebbe loro una lira. lamentile. Ciò che fa impazzire i moderni ed efficienti italiani è la perdita di tempo. E' infatti questa la lagnanza che accomuna trasporti, poste, sanità. Raffaello Masci La famiglia di origine resta la miglior agenzia di servizi anche dopo il matrimonio LE PAGELLE DEI TRASPORTE TMMJTOBUS-FljOeUS dati,n% proMOSSI B0CCIAT1 FREQUENZA CORSE Ut% *l,ltf PUNTUALITA1 9*0 : *f#POSTOASEDERE 4%,7 W VELOCITA' fty% &fl PULIZIAVETTURA Hp C/J* COMODITA' ATTESA IgP COLLEGAMENTO SS,a 4ty COMODITA' ORARI ^fc 49,8 COSTOBIGLIETTO $9,9 _ H. FREQUENZA ffcjf UA PUNTUALITA'CORSE Mfi 33,2 POSTOASEDERE m 33,* PULIZIAVETTURA 43,1 $U COMODITA' ORARI 33,3 COSTO BIGLIETTO 49 S3 INFORMAZIONI 39,3 W DATI BIAT DEL"96 RIFERITI AD UN CAMPIONI DI 100 UTENTI DAI 14 ANNI IN SU IL CIBO. La cenava sostituendo al pranzo come pasto più importante. Il 25% pranza fuori casa. Ed è finita l'epoca di un caffè e basta appena svegliati: tre italiani su 4 (il 76,6%) fa una colazione adeguata. LA RADIO. E' il nuovo amore degli italiani. Nel '96 gli ascoltatori sono stati il 65,5%, rispetto al 61% del 1993. L'incremento più consistente è stato registrato nel Meridione e nelle Isole, anche se i livelli di ascolto più alti sono al Nord. PIÙ' FEDE. Il '96 è l'anno del boom della religione «fai da te»: il 39,5% degli italiani va una volta o due la settimana in un luogo di culto, ma non sa dire precisamente in che cosa crede. Calano i cattolici praticanti (10%) e gli atei (14%). In alto le pagelle ai trasporti pubblici Tanti i disservizi lamentati dagli italiani A destra il dietologo Giorgio Calabrese

Persone citate: Giorgio Calabrese, Raffaello Masci

Luoghi citati: Italia, Roma