Far West dopo la rapina alle Poste

Far West dopo la rapina alle Poste Momenti d'inferno nel Tarantino: nella sparatoria tra banditi e carabinieri colpito anche un militare Far West dopo la rapina alle Poste Feriti un bimbo e due donne TARANTO. Un centinaio di bossoli sono rimasti sull'asfalto. Basterebbero questi a spiegare che cosa è avvenuto qui, ad Avetrana. Cinque feriti, anche un carabiniere, una donna anziana, un bambino di 9 anni. Una donna di 42 anni, al nono mese di gravidanza, si è salvata per miracolo. I proiettili hanno bucherellato la sua vettura. Le hanno sfiorato un fianco. Poteva essere una strage. Così, dopo avere scatenato una battaglia con i carabinieri, cinque banditi sono fuggiti. Avevano tentato di saccheggiare un ufficio postale. Sorpresi, hanno sparato tra la gente. Erano le 10. avetrana, un paese tranquillo fino a ieri mattina. E' accaduto tutto in pochi minuti. Dei cinque rapinatori, tre sono entrati nell'ufficio postale armati di fucili, pistole, mitragliette per impadronirsi del denaro destinato al pagamento delle pensioni. Avevano il volto coperto da passamontagna. Mascherati anche i due complici che sono rimasti fuori. Nell'ufficio postale c'erano una ventina di persone. L'allarme è scattato quando i tre hanno scaricato decine di pallottole sui vetri blindati dell'ufficio postale dietro i quali c'erano il direttore e tre impiegati. Sono arrivati i carabinieri. Ne è nato un conflitto a fuoco, interminabili attimi di terrore: mettendo mano a pistole, kalashnikov, fucili a pompa, prima i due complici, poi i tre rapinatori (usciti in strada quando hanno sentito gli spari e i carabinieri urlare) hanno scatenato l'inferno. Una scena da film, spari in sequenza rapidissima, alcuni passanti finiti per terra. Colpi- ta alla schiena, una donna di 78 anni, Margherita Galluzzi, è la più grave tra i feriti. Stava passando dinnanzi all'ufficio postale di via Piave. E' ricoverata nel reparto di rianimazione dell'ospedale Santissima Annunziata di Taranto. Il carabiniere ferito si chiama Biagio Blaiotta, è un appuntato, ha 33 anni e un proiettile nella pancia. Lo hanno sottoposto ad intervento chirurgico. C'era in strada anche un bambino di 9 anni, giocava: ferito anche lui, ad una gamba. Colpito un giovane di 23 anni, Emanuele Nigro. Se l'è vista brutta Mariella Carrozzo, ha 42 anni, e parla di un incubo passato: «Pensavo soltanto al mio bambino, ho avuto tanta paura per lui» dice adesso, ricontando quegli interminabili secondi, e tira un sospiro di sollievo. Era in auto, una Renault 5. Si è ritrovata al centro della sparatoria. Ha capito quello che stava per accadere scorgendo i due banditi a volto coperto. Per evi- tare i proiettili si è sdraiata sui sedili, si è accovacciata a fatica reggendosi il pancione. Sarebbe morta se non l'avesse fatto. Le pallottole, una trentina, hanno bucherellato l'auto e l'hanno ferita per fortuna di striscio, al fianco. Solo in serata ha ritrovato la tranquillità quando i medici, completati gli esami clinici, le hanno garantito che va tutto bene. Il piccolo nascerà a fine mese. I banditi, mentre sparavano all'impazzata, sono riusciti a raggiungere la loro vettura, una station wagon di colore verde, inseguiti dai carabinieri che hanno continuato a sparare. Uno dei malviventi potrebbe essere ferito. I carabinieri sono arrivati proprio nel momento cruciale, i banditi non hanno portato via danaro, e dopo tutto il furgone con i quattrini sarebbe arrivato solo più tardi. Si pensa che cinque possano essersi rifugiati nella provincia di Brindisi, e che di lì fossero arrivati. Le forze dell'ordine hanno impegnato in una gigantesca battuta anche gli elicotteri. Le ricerche sono proseguite in nottata. Ad Avetrana nessuno scorderà mai quello che è successo ieri. Era tanto che questo paesino non finiva sui giornali. L'ultima volta più di dieci anni fa, quando la rivolta popolare impedì la costruzione della centrale elettrica nucleare. Co- mune che sta a metà tra agricoltura e un tessile che pian piano sta radicandosi con piccoli laboratori, Avetrana aveva vissuto un anno fa un'altra rapina, sempre all'ufficio postale di via Piave. Ma quella volta andò tutto liscio. Anche allora c'era l'appuntato Biagio Blaiotta, e arrestò i due rapinatori. Era il 13 giugno. Giusto un anno fa. Rocco Berini Il ferito più grave è un'anziana: i medici si sono riservati la prognosi Colpita anche una gestante 15 rapinatori si sono fatti largo sparando all'impazzata tra la gente in strada La fuga è riuscita ma senza il bottino IL FILM DELLA LA BANDA. E' composta da cinque rapinatori, armati con kalashnikov, fucili a pompa e pistole. Tre hanno il volto coperto da passamontagna, altri due restano fuori a fare da «palo». LA PRIMA SPARATORIA. Entrati nell'ufficio postale i banditi urlano di uscire alle 20 persone presenti, poi cominciano a sparare con un kalashnikov contro il vetro blindato e intimano al direttore e ai tre impiegati di consegnare il denaro. IL PALO. In quel momento giunge una pattuglia di 4 carabinieri in auto, i complici rimasti di guardia sparano .a vista. LA SECONDA SPARATORIA. I tre banditi escono e sparano a loro volta: ad avere la peggio sono 4 passanti e uno dei militari, feriti da alcuni dei cento proiettili sparati all'impazzata dai rapinatori che si fanno scudo con tre passanti. ■ m m m m m m m LA FUGA. I banditi scappano su un'auto verde verso Erchie, nel Brindisino, senza soldi. Inutili i posti di blocco e ricerche con l'elicottero 15 rapinatori si sofatti largo sparandall'impazzata tra la gente in strada La fuga è riuscita ma senza il bottino L'auto sulla quale si trovava una delle donne ferite nella sparatoria e i carabinieri davanti all'ufficio postale rapinato ieri mattina nel Tarantino

Persone citate: Biagio Blaiotta, Emanuele Nigro, Margherita Galluzzi, Rocco Berini, Tarantino

Luoghi citati: Avetrana, Brindisi, Erchie, Taranto