I ticket pagheranno la cura Dì Bella

I ticket pagheranno la cura Dì Bella Il rincaro durerà fino a ottobre quando si concluderà la sperimentazione sulla terapia anticancro I ticket pagheranno la cura Dì Bella II governo aumenta la spesa a carico dei pazienti ROMA. Cura Di Bella gratis anche ai malati di tumore al di fuori della sperimentazione, purché siano senza alternative terapeutiche. Per far fronte alla nuova spesa sarà necessario aumentare i ticket sulle ricette. «Credo che sia un dovere morale dello Stato, non discuterei neanche su questo», commenta Luigi Di Bella. La Corte Costituzionale aveva raccomandato «la più grande tempestività», data la delicatezza della materia trattata, e il ministro Rosy Bindi, in venti giorni, ha presentato in Consiglio dei ministri le modifiche al suo decreto sulla sperimentazione del metodo anti cancro Di Bella. Il Consiglio le ha approvate ieri. La Consulta aveva chiesto un nuovo provvedimento che prevedesse l'erogazione gratuita a carico del Servizio Sanitario Nazionale della multiterapia per la cura dei tumori «a favore di coloro che versino in condizioni di insufficiente disponibilità economica». Il decreto legge Bindi, invece, accoglie le richieste dei malati senza fare distinzione di reddito, a patto che siano affetti dalle patologie per le quali si stanno sperimentando i protocolli. La disposizione, come aveva richiesto la Corte Costituzionale, resterà in vigore per tutta la durata della sperimentazione. Che cosa dovranno fare i pazienti che, trovandosi nelle condizioni descritte, vorranno otte- nere, gratuitamente, la cura del professor Di Bella? Basterà rivolgersi a uno dei centri autorizzati alla sperimentazione e le medicine verranno prescritte, direttamente, con l'approvazione del responsabile del centro. Se invece un paziente non dovesse ottenere la concessione perché il direttore della sperimentazione ritiene che vi siano per lui valide alternative terapeutiche con trattamenti già autorizzati, potrà comunque avere i farmaci, ma in questo caso sotto la diretta responsabilità del medico richiedente. Il decreto prevede che le Regioni e le Province autonome possano individuare altri centri pub¬ blici, «non potendo escludere che la distribuzione territoriale dei centri, a suo tempo designati, non sia idonea a soddisfare la nuova domanda di terapia». Per far fronte ai nuovi oneri che il decreto legge comporta (36 miliardi), vengono temporaneamente aumentate le quote delle ricette: di 200 lire per quella relativa a una sola confezione farmaceutica, che passa così da 3000 a 3200 lire; di 500 lire quella con la prescrizione di più confezioni, che passa da 6000 a 6500. Secondo le stime del ministero, i trattamenti gratuiti che verranno richiesti dovrebbero essere circa 5 mila, nei cinque mesi che ci separano dalla conclusione dei proto- colli. I rincari delle ricette, pertanto, resteranno in vigore fino alla fine della sperimentazione che avverrà, secondo le previsioni, nel prossimo ottobre. L'aumento dei ticket si rende necessario, spiegano al ministero, perchè non è possibile attribuire al Servizio Sanitario Nazionale la spesa per cure la cui vali¬ dità non sia stata regolarmente dimostrata. I medicinali necessari ai trattamenti previsti dal decreto saranno forniti ai centri di ciascuna Regione dall'Istituto Superiore di Sanità. I due medicinali con formulazione diversa da quella industriale in commercio continueranno ad essere preparati dallo stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze; i restanti medicinali saranno acquistati dall'Istituto Superiore di Sanità ai prezzi concordati dal ministro con le aziende farmaceutiche. «Una decisione di buon senso, non ci saranno più disparità fra cittadini», dice Ivano Camponeschi, portavoce del professor Di Bella. Che pensa dell'aumento dei ticket? «Sono convinto che a fronte di un problema così importante, gli italiani pagheranno con piacere». Ma le reazioni di segno opposto certo non mancano. «Il governo ha trovato un altro trucco per spillare soldi agli italiani», osserva l'avvocato Carlo Rienzi, presidente del Codacons. «Perché far pagare ai malati e non al fisco?», chiede Raffaele Minelli, segretario del sindacato pensionati della Cgil (Spi-Cgil). Daniela Daniele I NUOVI TICKET ■ 200 lire in più per una sola confezione farmaceutica: si passa da 3000 a 3200 lire. ■ 500 lire in più per la prescrizione di più confezioni: si passa da 6000 a 6500 lire. ■ Aumenti validi fino a ottobre. Il professor Luigi Di Bella

Luoghi citati: Firenze, Roma