L'incubo-hooligans si abbatte sui Mondiali

L'incubo-hooligans si abbatte sui Mondiali Scontri tra un migliaio di ultra senza biglietto e la polizia anche dopo la partita Inghilterra-Tunisia L'incubo-hooligans si abbatte sui Mondiali Sulla spiaggia di Marsiglia colpiti anche donne e bambini MARSIGLIA DAL NOSTRO INVIATO Temeva le bombe degli integralisti islamici; è stata colpita al cuore dalla follia degli hooligans inglesi. Francia '98, Mondiale di calcio controllatissimo all'interno degli stadi, nei centri stampa e nei ritiri della squadre, ha vissuto a Marsiglia due giorni da incubo laddove è più vulnerabile: sulla strada, in mezzo alla gente. Non c'entrano i terroristi. La responsabilità è tutta di un migliaio di ultra d'Oltremanica che fanno del pallone un pretesto per esercitare i loro sport preferiti: bere litri di birra, provocare risse, seminare panico fra chi ha la sfortuna di incrociarli. Ma la colpa, per i terrorizzati marsigliesi, è anche di chi autorità e forze di polizia - non ha saputo evitare la guerriglia urbana pur sapendo da sette mesi che il 15 giugno '98 sarebbe stato un giorno ad altissimo rischio. Di fatto c'è che il ritorno degli hooligans è stato, purtroppo, davvero in grande stile. Il bilancio mette i brividi: 42 feriti di cui tre gravi (due sono inglesi); un altro centinaio di persone medicate; 70 fermati; una ventina di auto distrutte; bar, ristoranti e negozi con vetrine, sedie, tavolini danneggiati. E, in più, la vergogna di ieri pomeriggio: l'aggressione, davanti a uno schermo gigante che trasmetteva il match, persino di donne e bambini tunisini. E, in serata, alle 20,30, gli scontri sono ripresi nella zona del porto. Almeno, non c'è scappato il morto. Ma ci siamo andati molto vicino: con un pezzo di bottiglia rotta, durante uno scontro, due marsigliesi hanno colpito un inglese aprendogli la gola. Era dal '93 (battaglia di Rotterdam, in occasione di un Olanda-Inghil terra valido per le qualificazioni mondiali) che il passaggio degli hooligans non provocava macelli simili. Dà sabato sera è stato un sus seguirsi continuo di botte, di allarmi, di focolai di battaglia che si accendevano nella zona del Vecchio Porto, alla stazione di Saint-Charles, sulla spiaggia del Prado, sulla elegante Canabière, via principale cittadina. Gli ultra, calati senza il biglietto per la partita contro la Tunisia ma regolarmente provvisti di riserve di alcol e di aggressività, sfidavano tutti: poliziotti e gendarmi, tifosi tunisini, giovani marsi gliesi venuti dai quartieri Nord della città, quelli più «africani», a regolare i conti con gli invasori. In mezzo, qualche immancabile curioso ma soprattutto tanta gente comune, capitata per caso al centro della "follia, che stentava a credere ai propri occhi. Avevano promesso loro una festa e si trovavano quasi in guerra. Dopo il poco promettente assaggio di sabato sera (4 fermati fra i 200 inglesi parcheggiati nei bar del Vecchio Porto), i problemi veri sono cominciati domenica pomeriggio, con l'arrivo del grosso degli oltre ventimila supporters dei bianchi di Hoddle, attesi al debutto iridato. Soltanto 9200 di loro avevano in mano un biglietto. Qualcun altro se lo è procurato dai bagarini (che chiedevano per i posti migliori più di un milione di lire), ma almeno un migliaio non aveva alcuna intenzione di presentarsi ieri alle 14,30 allo stadio. Anche perché, a un chilometro dal «Vélodrome», la città di Marsiglia aveva previsto uno splendido schermo gigante sulla spiaggia con tanto di tribune attorno. Alle 16, in quai des Belges, a due passi dal Vecchio Porto, hooligans già pieni di birra hanno cominciato a lanciare lattine vuote contro auto di tunisini. Da quel punto, è successo di tutto. E per le forze dell'ordine, quasi duemila uomini mobilitati compresa una ventina di agenti britannici, sono iniziati gli straordinari ritmati dalla cariche con i gas lacrimogeni. Alle 19,30 l'escalation della violenza ha convinto tutti i clienti dei bar e dei ristoranti che popolano le stradine del Vecchio Porto a squagliarsela. «Ho dovuto chiudere, e anche in fretta - racconta il proprietario del Samaritaine -. Sui vetri mi erano già finiti un paio di posacenere e delle sedie». «Sono entrati nel mio bar - aggiunge Cristine Gueroult, che ha ancora la paura negli occhi - ed è successo il finimondo. Erano invasati, sembrava la guerra civile». «Per venire qui - dice un giovane tunisino - molti di noi hanno speso una fortuna. Volevamo vedere un match di calcio e invece stiamo rischiando la pelle». Frammenti di terrore, colti mentre la gente applaudiva a scena aperta i fermi degli hooligans. Ieri mattina, Marsiglia ferita mostrava i segni della battaglia: vetri dappertutto; stadio, stazione e porto presidiati dagli uomini in divisa. Da giornali, radio e tv, il bollettino del primo giorno di guerriglia e la minaccia di guai peggiori in arrivo: sono ancora attesi tre Tgv e dieci aerei pieni di inglesi. La Francia, la città, provano a correre ai ripari. Il ministro degli Interni, Chevènement, chiede processo per direttissima e immediato rimpatrio per tutti i fermati. La prefettura rinforza il servizio d'ordine con reparti in arrivo anche da altre regioni. Facciamo un giro in taxi: calma apparente, alle 11 la spiaggia del Prado è già stracolma di inglesi a torso nudo che si rosolano al sole. Ma alle 15,13 si ricomincia. Shearer segna il gol dell'1-0 e gli hooligans davanti allo schermo gigante festeggiano gettando di tutto sui tunisini. La polizia carica di nuovo. In pochi secondi, laddove c'erano almeno tremila persone, si fa il vuoto. Tutti sparsi per la città, a fare altri guai. La zona più tranquilla, per assurdo, è proprio lo stadio. Marsiglia chiude il metrò, sigilla il quartiere del vecchio porto. La vicina Cassis, località chic dove Ravanelli ha vissuto quest'anno in una villa da favola, decide di chiudere tutti gli esercizi pubblici. Si dice che il governo abbia firmato un decreto che consentirà l'espulsione immediata degli stranieri che causeranno incidenti durante il Mondiale. E intanto si decidono subito misure preventive più severe in vista delle prossime partite dell'Inghilterra, in programma lunedì 22 e venerdì 26. A Tolosa e a Lens l'incubo-hooligans è già una realtà. Roberto Condio Quaranta i feriti Settanta le persone fermate. Gravi danni alle auto in sosta e a bar e negozi Il governo francese annuncia il rimpatrio senza processo Polemiche per la mancata prevenzione Sopra, un poliziotto mette un piede in faccia a un hooligan per immobilizzarlo. Sotto, ultra inglesi lanciano bottiglie. In basso, un tifoso brucia una bandiera tunisina e alcuni marsigliesi osservano i danni dei teppisti

Persone citate: Cristine Gueroult, Hoddle, Ravanelli, Roberto Condio, Shearer