SOGNO, SLALOMISTA DEL CAOS di Filippo Ceccarelli
SOGNO, SLALOMISTA DEL CAOS PERSONAGGI SOGNO, SLALOMISTA DEL CAOS Mia fondazione Einaudi si discute il libro sulla guerra di Spagna Giovedì 18 alle 17, alla Fondazione Einaudi, in via Principe Amedeo 34, Aldo A. Mola, Gian Enrico Rusconi, Pier Franco Quaglieni presentano il libro di Nino Isaia ed Edgardo Sogno «Due fronti - La guerra di Spagna nei ricordi personali di opposti combattenti sessantanni fa» (Libri Liberal). Con gli autori. COME è possibile che nessuno abbia mai pensato di fare un film su Eddy Sogno? Potrebbe cominciare al vecchio Istituto Sociale di Torino alla fine degli Anni Trenta, quando il giovane e irrequietissimo Edgardo, naturalmente alla guida di un «commando» di amichetti, metteva a dura prova l'ordine dei gesuiti con vere e proprie azioni di sabotaggio mettendo fuori uso l'energia elettrica, tagliando i tubi del riscaldamento o scardinando le porte. E potrebbe finire, sempre questo film che nessuno ha mai pensato di fare, purtroppo, con il Sogno di oggi. Che a 83 anni, dopo una vita che più avventurosa non si potrebbe, una vita d'azione, di «operazioni speciali» e in qualche modo anche di necessitati silenzi, si è conquistato un ruolo di «opinion maker», efficacissimo alfiere del «politically uncorrect», avveduto amministratore di se stesso in quanto crocevia di controversie storiografiche nel mare magnimi di polemiche (e un po' anche di inevitabili chiacchiere) che contraddistinguono la più caotica modernità. Onore al merito, tutto sommato, all'energia creativa, alla tigna e all'anticonformismo. Perché non c'è stagione, ormai, senza che si debba discutere in un modo o nell'altro di qualche libro di Sogno, o di qualche intervento su Sogno, prò Sogno o contro Sogno che sia. La scorsa estate, il caso dell'introduzione alla storia della «Franchi»: giudicata così scandalosa da meritare - caso unico - una risoluta (e assai discutibile) presa di distanza da parte dell'editore (Il Mulino). Adesso questa altra sua testimonianza sulla guerra di Spagna - combattuta da un Sogno poco più che ventenne di fianco ai fascisti senza essere fascista - che ha innescato l'ultima discussione sul revisionismo. Tra le due vicende si colloca un saggio acuminato su De Gaulle e una serie incandescente di articoli sulla politica estera italiana (per meglio dire: democristiana) negli anni in cui Sogno fu ambasciatore. Il mono diplomatico, in fondo, tra i diplomatici. Un eroe della Resistenza che finisce per presentarsi alle elezioni con An. Un uomo di grandissima integrità personale che firma un affidavit per Sindona. Un iscritto alla P2 che si guarda bene dal negare l'iscrizione, ma poi dice male di Gelli. Un aristocratico che in nome dell'Occidente si mischia con personaggi di oscura origine, professionisti della provocazione, vecchi attrezzi dello spionaggio. Una vita di candore e contraddizioni, di rigore e spropositi, di anticomunismo apocalittico e di ingiustizie patite, risarcite, rinverdite, ristabilite. In Ungheria con gli insorti, in libreria coi ricordi. In attesa di un film d'avventura, un pezzetto di storia d'Italia. Filippo Ceccarelli
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