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Piacciono ai francesi le malattie del dottor Sachs un medico in prima linea PARIGI Piacciono ai francesi le malattie del dottor Sachs un medico in prima linea A grande sorpresa un libro uscito in marzo da Poi, e del tutto snobbato dalla critica, conquista il primo posto della classifica della narrativa e sembra destinato a mantenerlo, in barba ai primatisti Coelho, Giroud e Delerm. Si tratta di La maladie de Sachs (La malattia di Sachs) di Martin Winckler, che deve la sua improvvisa fortuna alla giuria popolare che gli ha assegnato il Prix du livre Inter 1998. La maladie de Sachs è un libro polifonico, dal taglio quasi cinematografico, che in 470 pagine racconta la vita di un medico generico appena entrato in servizio in un paesino di campagna. Sale d'attesa, consultazioni a domicilio, chiamate notturne, lavoro in ospedale, emergenze, esami diagnostici e questioni morali: una sorta di Medici inpri- ma linea versione europea e provinciale. Il motivo di seduzione di una storia tanto comune è che il dottor Bruno Sachs fa parte di quella schiera di medici che i malati non li curano soltanto ma li sognano. La sua pazienza nei confronti della gente che non ne può più di disservizi statali e del sistema medico francese è infinita. E infinita deve essere anche quella del lettore, costretto a confrontarsi con un fiume in piena di lamentele e acciacchi, speranze e rivendicazioni. Winckler - questa è la sua forza - non ha inventato niente. Anche lui è stato medico generico, ha visto, ha ascoltato e ha capito. E la compassione di cui è stato capace allora gli regala oggi un siccesso davvero formidabile.