NEL CONVENTO PONTORMO MISANTRO PITTORE DEL VENTRP

NEL CONVENTO PONTORMO MISANTRO PITTORE DEL VENTRP NEL CONVENTO PONTORMO MISANTRO PITTORE DEL VENTRP L'OROLOGIO DI PONTORMO Salvatore S. Nigro Rizzoli pp. 142 L 23.000 Palma di Montechiaro s'arriva per un torciglio impervio, cisposo di ginestre, che a guardarlo dall'alto pare un biscione in letargo, stordito e accarpato dal sole che infuria. Un convento tufaceo quasi diroccato intrappola nelle segrete, assediate dalla muffa, tre o quattro vecchissime suoline di clausura. La domenica, col passo lento della vecchiaia, dietro una grata secolare e arrugginita, le suoline vendono pandispagna con le chiare d'uovo sbattute a mano e cannoli con canditi e ricotta di fattura conventuale. Se si prenota per tempo, si trova pure la cassata siciliana che le suore spingono per il lungo budello-corridoio su d'uno sghembo carrello, quasi a rinnovare le processioni falliche dell'agro agrigentino, dimenticate ormai persino dai contadini. Al di là della bontà indiscussa Al di là della bontà indiscussa del pandispagna conventuale, il magnete delle suoline è proprio la loro clausura, l'invisibilità. Con L'orologio di Pontormo, il bellissimo libro «sbattuto a mano» da Salvatore S. Nigro, si ha la sensazione di trovarsi dietro la grata del convento che, per quanto sottile, in più punti divorata dalla ruggine e dall'almanacco, è pur sempre là tra la clausura e il mon¬ do, nume tutelare dell'invisibilità. «L'invisibilità», la mutilazione della leggenda di Pontormo-feticcio, è l'inventio felice di questo libro, in cui le «stanze» narrative sono disposte proprio come le celle d'un convento, vicine eppure distinte, prossime eppure segrete, insonorizzate da antica professione d'autentica dyscolia. a a n a ò n e o n e Pontor Nigr pittura dal su eI l'invenzit In appen eh documeri de la li V; SOStl! i versi t da Agno «Or voi, ( sano/ P« pro\ l'abbiàn chi noi L'OROLOGIO DI PONTORMO Salvatore S. Nigro Rizzoli pp. 142 L 23.000

Persone citate: Salvatore S. Nigro

Luoghi citati: Palma Di Montechiaro