Addio a Reg Smythe, Andy Capp è orfano di Fabio Galvano

Addio a Reg Smythe, Andy Capp è orfano ii popolare disegnatore aveva 81 anni: le sue strisce su 1700 giornali di tutto il mondo Addio a Reg Smythe, Andy Capp è orfano Tra il pub e il sofà di casa, la caricatura dell'inglese del Nord LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Una pinta di birra e una strizzatola d'occhi alla provocante barista: così, nel suo stile, Andy Capp saluterebbe la scomparsa del suo creatore. Ma a tanto, nella sua frenetica produzione, Reg Smythe non era arrivato. E' morto sabato - cancro, aveva 81 anni - nella sua modesta casetta in una via anonima di Hartlepòol, così simile ai marciapiedi calpestati dal suo indolente eroe. Lasciando abbastanza fumetti per un altro anno di pubblicazione; ma senza il più importante, quello dell'addio. Andy Capp è orfano, ma non lo darà a vedere. «Dovunque ci si può imbattere in un Andy Capp», diceva Smythe, per spiegare quanto quella caricatura da oltre qua- rant'anni sui giornali di mezzo mondo fosse in realtà il ritratto di un'Inghilterra che ancora esiste. In America, dove a queste cose si dà grande attenzione, Andy Capp è stato definito «il più politically incorrect» fra i personaggi del fumetto moderno: pigro, sessista, sovente ubriaco e talora manesco con quella vittima predestinata che è sua moglie Fio, la quale tuttavia replica con un mattarello non meno minaccioso di quello che Petronilla roteava sul cranio di Arcibaldo. Smythe - timidissimo, premuroso, un'ascetica barbetta bianca - era il contrario di quell'«uomo del Nord»: berretto calato sugli occhi, priorità esistenziali che antepongono il pub e le corse dei cani alla vita casalinga, anche se poi salvato da un'umanità di fondo che ne fa la vittima delle proprie debolezze. Semmai, diceva Smythe, quella figura era stata ispirata da suo padre, creatura di un'altra epoca e di un'al- tra Inghilterra. Mentre Fio altri non era che sua madre Florence, donna chiara e concreta, irriducibile garante di una gestione casalinga a dispetto di tutto, vittima e castigatrice del marito ma anche - in fondo - fiera nel difenderlo al cospetto del mondo esterno. Per un Andy Capp che pare felice di vivere in un mondo i cui confini sono il pub delle grandi bevute e il sofà dove smaltisce le sbornie, c'era uno Smythe felice sì di vivere nella sua piccola e provinciale Hartlepool, lontano dalla mondanità di Londra e del Sud, ma aperto a ogni fermento culturale e soprattutto incapace di vivere lontano dalla moglie Vera, che è scomparsa l'anno scorso lasciandolo nella morsa di un insanabile dolore. Calcio, biliardo, cavalli, per Andy Capp tutto è meglio di una giornata di onesto lavoro. Proprio il contrario dell'infaticabile Reg Smythe. Andy Capp nacque nel 1957, per l'edizione di Manchester del Daily Mirror. Ex militare, poi impiegato statale e disegnatore a tempo perso, Reg Smythe era stato incaricato di «inventare un personaggio del Nord». Nel giro di pochi mesi Andy Capp era stato promosso all'edizione nazio¬ nale e già trovava un seguito in giro per il mondo. Attualmente sono oltre 1700, in 48 Paesi, i giornali che pubblicano ogni giorno la striscia dell'ometto col berretto: André Chapeau in Francia, Willi Wakker in Germania, Angelo Cappello - prima di tornare al nome originale - in Italia. Dal 1983 - da quando Smythe smise di fumare - Andy è rimasto senza sigaretta appesa alle labbra. «Il suo cognome - aveva ricordato l'anno scorso, festeggiando i 40 anni della sua creatura, approdata anche a una serie televisiva e a un musical - era automatico, per via del cap che non si toglie mai dalla testa. Andy nacque dopo, per assonanza: Andy Capp, infatti, è un costante handicap per Fio». Smythe era il più sorpreso per il successo internazionale di quel personaggio: «Credevo che potesse avere un appeal soltanto per chi potesse riconoscervi cer¬ te figure del Nord». E Fio? «E' il tipo di donna che ammiro. Comunque lui sia, resta il suo uomo. Deve difenderlo, per giustificare la propria scelta». E le mattarellate? «Quello che io preferisco è poter finire una striscia con quei due visti da dietro, rappacificati e a braccetto sul marciapiede». Il caso ha voluto che nella striscia pubblicata ieri dal Sunday Mirror Andy Capp si prenda dalla moglie una valigia in testa dopo essere tornato a casa nel cuore della notte, ubriaco come sempre. «Le avevo promesso che sarei rientrato prima di mezzanotte», borbotta prima della valigiata. Per constatare poi, con la sua tipica filosofia: «Il problema, quando si cercano guai... è che in genere arrivano». Fabio Galvano Reg Smythe creò Andy Capp nel '57

Luoghi citati: America, Francia, Germania, Inghilterra, Italia, Londra, Manchester