Fiat vende il Centro Fiere Lingotto

Fiat vende il Centro Fiere Lingotto SALONI E BUSINESS ■ Operazione da 273 miliardi. Al gruppo restano gli uffici, l'ala congressi e commerciale Fiat vende il Centro Fiere Lingotto Passa a Cazzola (Promoter), inventore del Motorshow TORINO. Alfredo Cazzola, titolare della Promoter e inventore del Motorshow, è il nuovo proprietario del centro fiere del Lingotto di Torino. Con un'operazione da circa 273 miliardi, la Fiat ha ceduto all'imprenditore bolognese quell'ala di stabilimento dove si svolgono i principali eventi fieristici della città, dal Salone dell'Auto a quello del Libro e della Musica. Alla Casa torinese restano la palazzina uffici, tornata di recente a ospitare il quartier generale del Gruppo dopo gli anni di corso Marconi, il centro congressi e il centro commerciale «I Portici». La notizia, che deve ancora essere ufficializzata (il contratto dovrà essere firmato entro il prossimo 30 ottobre), circolava da giorni e non ha sorpreso gli ambienti economici torinesi. Erano almeno due anni che si parlava dell'intenzione della Fiat di vendere il centro fiere, secondo il piano aziendale che prevede la graduale dismissione di tutte quelle attività che non sono ritenute strategiche. E Cazzola, che già aveva preso in mano l'organizzazione delle ultime due edizioni del Salone dell'Auto, appariva come il pretendente maturale», dopo il fallimento delle trattative avviate con Comune, Provincia e Regione per il passaggio di proprietà di una feti ta più consistente di Lingotto, comprendente sia il centro fiere sia il centro congressi, per una cifra indicativa di 360 miliardi. Ma a questo punto, con l'ingresso della Promoter, si apre un'altra partita al Lingotto, quella per la gestione delle manifestazioni che saranno ospitate nella fabbrica-simbolo dell'industrializzazione di Torino. Dalla Fiat, infatti, Cazzola ha acquistato soltanto l'edificio, mentre l'assetto societario di Expo 2000, la società che gestisce le attività del centro fiere, non è ancora mutato. Ne fanno parte gli enti locali, l'Unione Industriale, l'Anfia, la Camera di Commercio, e la stessa Fiat, con il 24 per cento delle quote. «E' ipotizzabile - è stata la prima reazione del sindaco di Torino, Valentino Castellani - che la Fiat voglia cedere la sua partecipazione a Cazzola, ma perché questo avvenga gli altri soci dovranno dare il loro benestare». Problemi di gestione a parte, il primo cittadino di Torino ha commentato ieri positivamente la notizia dell'acquisizione del centro fiere da parte della Promoter: «Il manager bolognese ha detto - è uno dei maggiori esperti del settore fieristico, e certo vorrà rilanciare il Lingotto e, di conseguenza, la città». Del resto, è lo stesso Cazzola che tiene a puntualizzare che <dl Lingotto dovrà continuare a essere l'unico polo fieristico dell'area torinese». Tutti i più importanti avvenimenti, torinesi e non, passeranno di qui, e già è pronto il piano di rilancio di Cazzola: prevede, per cominciare, il ritorno di «Caravan» e la promozione delle iniziative legate a «Atomotiv», il comparto dell'auto e dei motori in generale. Progettato dall'ingegnere Giacomo Matte Trucco, lo stabilimento del Lingotto - mezzo milioni di metri quadrati complessivi di superficie - fu costruito in sei anni e venne inaugurato nel 1923 da re Vittorio Emanuele IH. E' famoso nel mondo per la pista di collaudo sul tetto, lunga un chilometro, per la rampa elicoidale che sale per i 4 piani della fabbrica e per lo spettacolare progetto di ristrutturazione firmato negli Anni 80 dall'architetto Renzo Piano. I lavori di trasformazione di questa immensa struttura piantata nel cuore della città cominciarono nel 1990. Due anni dopo - 1992 - l'ex fabbrica Fiat già ospitava il Salone dell'Automobile. Attualmente il Lingotto è diviso in 5 parti: la vetrina è proprio l'ente fiere acquistato da Alfredo Cazzola. Ci sono poi il centro congressi, l'albergo Meridien, il centro commerciale, e la palazzina degli uffici Fiat. Gianni Armand-Pilon Il Centro Fiere del Lingotto passa al bolognese Cazzola

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