Tre genitori per un bambino di Fabio Galvano

Tre genitori per un bambino La tecnica annunciata negli Usa servirebbe a facilitare gravidanze in età avanzata. Ma Antinori: impossibile Tre genitori per un bambino Fusi e poi fecondati gli ovuli di due donne LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Un figlio a tre. E' l'ultima novità genetica, destinata a facilitare la gravidanza di donne non più giovanissime; ma anche a cementare, in casi specifici, eventuali relazioni poco ortodosse. Perché la nuova procedura, messa a punto presso lo Huntington Reproductive Center di Los Angeles, consiste nel prelevare due ovuli da due donne e manipolarli in vitro fino ad ottenerne uno solo da fertilizzare poi con il seme maschile e reimpiantare in una delle donatrici per una normale gravidanza. Ma il procedimento, di cui dà notizia il «Sunday Times», dev'essere in arrivo anche in Europa: tant'è che il mondo medico e politico britannico è già in agitazione. La tecnica californiana, dopo esperimenti già svolti con successo sugli animali, ha già portato alla gravidanza di due donne, il cui parto è previsto per settembre. Altre donne sono in procinto di beneficiarne. La procedura consiste nell'estrarre il citoplasma dall'ovulo della donatrice più giovane e di iniettarlo nell'altro ovulo, come per coingio vanirlo». L'ovulo ibrido viene poi reinserito nella donatrice più anziana: secondo Michael Feinman, direttore scientifico del centro di Los Angeles, la nuova tecnica facilita l'adesione dell'embrione nell'utero. Sebbene la maggior parte del Dna contenente le caratteristiche della donna più anziana sia conservata nel nucleo dell'ovulo, altro materiale genetico potrebbe essere trasferito con il citoplasma della donatrice più giovane. Ed è su questa possibilità che s'innestano timori e polemiche. Non è noto, infatti, in quale misura la miscela di ovuli possa influire sull'embrione. «Devo sottolineare che questa tecnica è sperimentale - ammette Feinman - e la scienza non è ancora in grado di dirci con certezza che tutto funziona». «Si potrebbero creare anomalie genetiche», afferma più esplicitamente Jacques Cohen, del St. Barnaba's Medicai Centre. E non si parla soltanto di questioni etiche, quali sono paventate da Richard Nicholson che è direttore del «Bulletin of Medicai Ethics» e che dichiara: «E' una forma di manipolazione genetica trasmissibile alle successive generazioni». C'è proprio il timore di «incidenti» sul percorso. La dottoressa Su Barlow, che dirige il laboratorio di ricerca dei Midland Fertility Services, presso Birmingham, ritiene che questo tipo di intervento genetico possa accrescere le possibilità, per esempio, di distrofia muscolare. Neppure il suo parere tuttavia è unanimemente condiviso. «Non vedo proprio come quello possa essere un problema, dal momento che è abbastanza facile individuare nell'embrione tali difetti genetici», replica Simon Selwood, scienziato dell'Università di Newcastle impegnato in un gruppo di studio sulle terapie genetiche. La Hfea, l'autorità che controlla in Gran Bretagna tutti gli esperimenti nel campo della fertilizzazione, precisa che è illegale manipolare geneticamente un embrione, cioè l'ovulo già fertilizzato, ma non modificare l'ovulo prima della fertilizzazione. La notizia ha suscitato polemiche. Sdegnata la reazione del professor Severino Antonori, direttore del «Rapini» (istituto internazionale di ricercatori associati per la riproduzione umana e terapia della sterilità di coppia): «Sciocchezze, non esiste nessuna fusione d'ovuli di due madri, si tratta di una notizia priva di fondamento scientifico. E' impossibile unire due Dna differenti». Fabio Galvano I CASI DISCUSSI LA MAMMA NONNA. Rosanna Della Corte, 63 anni, partorisce un figlio dopo le cure del professor Antinori. Il bambino oggi ha 4 anni. L'ORFANA. Due anni dopo la morte della madre, nel '94 nasce Elisabetta, concepita con inseminazione artificiale nell'utero della zia. Gli embrioni erano stati congelati. CONCEPITO DAL MORTO. Nel '95 una donna americana decide di avere comunque un figlio dal marito appena morto, grazie ad un campione di sperma prelevato dal cadavere. FIGLIA DEL FREDDO. Un anno fa nasce Elena, grazie alla tecnica Flamigni: congelamento di un ovocita e successiva inseminazione con iniezione dello spermatozoo. SETTE FRATELLINI. Parto record negli Stati Uniti nel novembre del '97. Nascono i sette gemellini di Bobby McCaughey, 29 anni, che si era sottoposta a cura della fertilità. IL NEONATO VECCHIO. Nel '98, In una clinica della California, un bimbo nasce da un ovulo congelato nei 1989. Dall'inseminazione artificiale nel '90 era già nato un fratello. Un nuovo caso di esperimento di inseminazione artificiale a Los Angeles rilancia le polemiche sui limiti della ricerca scientifica

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