Kohl-Schroeder, il Cancelliere in rimonta di Emanuele Novazio

Kohl-Schroeder, il Cancelliere in rimonta Il leader Spd lo ha invitato a una serie di confronti tv: «Grazie ma allo spettacolo preferisco la politica» Kohl-Schroeder, il Cancelliere in rimonta Ha già recuperato tredici punti percentuali sullo sfidante BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE In un mese, il vantaggio di Gerhard Schroeder su Helmut Kohl si è più che dimezzato. In maggio, il candidato socialdemocratico superava di 23 punti il Cancelliere (56 a 33), oggi, secondo un sondaggio Emnid pubblicato dal settimanale Focus, Schroeder ha 50 punti percentuali, Kohl 40. Nelle regioni occidentali, inoltre, il vantaggio di Schroeder si riduce a 4 punti (47 a 43). Distacco invariato invece all'Est, dove lo sfidante socialdemocratico ottiene 62 punti e Kohl 26. La tendenza ha cominciato a modificarsi in favore del Cancelliere che ieri ha rifiutato l'offerta di «una serie di confronti in tv» avanzata dall'avversario - subito dopo il congresso Cdu di Brema, il mese scorso: l'hanno accentuata il recente recupero dell'occupazione e il sensibile miglioramento dell'economia. Tutto questo non significa, naturalmente, che Kohl riuscirà a compiere di nuovo il miracolo di quattro anni fa e che ha ormai la vittoria in tasca, ma indica che i giochi sono aperti, e che il successo socialdemocratico non è certo, anche se resta probabile. Un altro recentissimo sondaggio conferma del resto che Cdu-Csu sono in recupero nei confronti dell'Spd: il distacco che nei mesi scorsi era arrivato a 10 punti, è adesso di soli cinque: 41 a 36. Quanto ai rispettivi e potenziali alleati di governo, sono tutti a rischio di esclusione dal Bundestag: sia i Verdi sia i liberali dell'Fdp oscillano fra il 5 e il 6%. Sul filo del quorum, dunque. Molte sono del resto le variabili capaci di influenzare il risultato e la formazione di un nuovo governo, dal voto giovanile alle astensioni, alla prestazione dei partiti minori. Ma due sembrano essere quelle decisive, sulle quali dovranno concentrarsi gli sforzi dei partiti nei prossimi tre mesi. La prima è l'Est del Paese, ancora distante dagli standard occidentali e dove molto importante è il «fattore Pds»: gli ex comunisti eredi del partito di Honecker che con le loro offerte di collaborazione imbarazzano l'Spd. La seconda è rappresentata dagli indecisi: quasi un terzo dell'elettorato, abbastanza per determinare il verdetto delle urne. Certo, di fronte al Cancelliere restano molti ostacoli: dopo 16 anni di governo, la sua immagine si è logorata, e molti esponenti della coalizione, soprattutto fra i liberali, continuano a chiedere il suo ritiro in favore del capogruppo della Cdu, Wolfgang Schàuble. Ma 1'«effetto novità», finora l'elemento più importante in favore di Gerhard Schroeder, si è attenuato. Anche il rifiuto del duello tele- visivo «all'americana» non deve essere necessariamente letto come un segno di debolezza del Cancelliere: «Il problema non è uno show personale, ma il con fronto sui temi fondamentali per il Paese fra una coalizione di centro e un pericoloso raggruppamento di sinistra», ha detto il portavoce della Cdu, ac centuando il rifiuto dell'ecces siva personalizzazione della campagna elettorale, e la dram matizzazione del confronto fra centro e sinistra. Proprio quest'ultimo tema, tuttavia, e al centro di aspre polemiche all'interno della Cdu. Lo stesso Schàuble avrebbe manifestato «sconcerto» per la strategia decisa da Kohl e dal nuovo capo del suo team elettorale Tiedje, l'ex direttore della Bild, noto per la spregiudicatezza e l'aggressività dei suoi metodi d'informazione. Emanuele Novazio