Friuli, senza Lega giunta impossibile

Friuli, senza Lega giunta impossibile Tengono Forza Italia e An, cresce la Quercia, Carroccio giù (ma resta Pago della bilancia) Friuli, senza Lega giunta impossibile Al grande centro di Cossiga il 10% UDINE DAL NOSTRO INVIATO Forza Italia tiene e, con il 21 per cento, è il primo partito del Friuli. Silvio Berlusconi dovrà però fare i conti con lo «sfasciacarrozze» Umberto Bossi se vorrà vedere i suoi al governo della regione. Il centro destra vince - secondo previsioni - ma non stravince. La Lega, duramente sconfitta (meno 10 per cento), è indispensabile per dare alle forze del Polo la maggioranza. La sinistra, in ogni caso non ce la fa. Il «Centro popolare», ovvero la De riesumata secondo la ricetta Cossiga, incassa il 10,5 per cento. Non è poco, ma comunque meno della somma dei voti dei diversi soggetti di ispirazione cattolica. Previsioni di difficile governabilità scontate, vista l'ostinazione con cui il sistema dei partiti friulani ha difeso se stesso attraverso la conservazione del sistema elettorale proporzionale. Il risultato del voto non consente un immediato trasferimento sulla politica nazionale: qui non c'erano Polo e Ulivo, ma ciascuno in lizza per conto suo. Conti individuali, dunque, ma che - stando ai dati delle ultime proiezioni Abacus - dicono chiaramente alcune cose. Forza Italia è al 21; aveva il 21,1 alle politiche. Alleanza nazionale è intorno al 14 per cento, un po' meno di due anni fa. Sale - di poco - il Pds, dal 13 al 15,5 per cento; scende Rifondazione dal 7,4 al 7; stabili i Verdi intor- no al 5 per cento. Ma l'attesa del voto friulano si concentrava intorno al Centro Popolare riformatore, la nuova formazione politica nata sulla spinta di Francesco Cossiga e della sua Udr. Alla nuova sigla si sono aggregati: il Cdu di Buttigliene, il Cdr di Mastella, la Usta Dini del ministro degli Esteri, l'Udr di Cossiga, il Ppi di Marini e, in aggiunta, il Pri di La Malfa. La novità politica è che il Ppi e il paititino di Dini hanno scelto in Friuli una collocazione centrista strappando l'alleanza con il Pds nel governo Prodi. Ma annunciando di essere indisponibili a maggioranze con An. Il «Centro», stando sempre a i primi dati, avrebbe il 10,5 per cento. Tanto o poco per l'avventura cossighiana? Se si fa la somma dei voti presi dai vari partners della «nuova» società politica, il risultato sembra abbastanza deludente. Alle politiche del '96 solo il partito popolare (si chiamava «Popolari per Prodi») aveva preso l'8,9 per cento. Il Cdu (in alleanza con il Ccd di Casini, che ha invece mantenuto la sua alleanza strategica con Berlusconi) aveva il 5,6 per cento. E poi le frange di Dini e dei repubblicani. Dunque la riesumazione del vecchio corpo democristiano non si può dire compiuta in una regione dove la de faceva il pieno. L'elettorato democristiano s'è dunque variamente scomposto tra Lega, Forza Italia e anche po' in An dal momento che il Movi- mento sociale (presente in quanto tale alle ultime regionale del '93) aveva appena un 8 per cento abbondante. Il fascino del «Cpr» marchiato dall'abbraccio non affettuoso tra Cossiga-Buttiglione e Marini si è rivelato modesto. La Lega che nel '93 aveva incassato un clamoroso 27 per cento, cede oltre un terzo dei voti. Ma va detto che alle ultime regionali Forza Italia ancora non esisteva, soffiava il vento di Tangentopoli e il partito di Bossi beneficiava del monopolio della protesta. Il successo elettorale del '93 è stato speso in ben tre governi regionali presieduti dalla Lega: uno centrista, un altro in alleanza con la destra, un altro con la sinistra. Il bel viso di Alessandra Guerra, divenuta presidente del Friuli a soli 32 anni, è diventato il simbolico testimonial di una possibile «Lega di governo». Ma il voto di ieri dimostra che l'esperimento è fallito. Il voto a Bossi aveva le caratteristiche di una protesta che si è trasformato ora in un voto per Forza Italia e in una domanda di governo per il centro destra. Si può fare? La questione per ora è retorica. Solo venerdì scorso Bossi e Berlusconi si sono insultati a distanza nelle piazze di Trieste e di Grado. Il Cavaliere ha dato dello «sfasciacarrozze» al capo della Lega che lo ha apostrofato con un già udito «mafioso», anticipando così la prima pagina de la Padania che sabato ha messo la foto tessera di Berlusconi accanto a quella segnaletica di Totò Riina. E' vero che davanti al governo gli eccessi della campagna elettorale svani¬ scono in fretta. Ma non sarà così semplice. L'unica vera alternativa al sistema era la lista «Progetto Autonomie» sponsorizzata dalla Curia sul modello del Nordest di Cacciari: ha preso meno del quorum richiesto (4,5) per entrare in Consiglio. Il sistema proporzionale regala al Friuli altri cinque anni di duelli politici e un governo impossibile. I friulani hanno risposto con il record delle astensioni, 36 per cento, il primissimo partito. Cesare Martinetti COSI' IL VOTO 1582 SEZIONI SU 2054 ReglOMll 1998 % N.Soggl PolltlclM'96 Reilwall *M LegaNord 16,1 LegaNord 23,2% LegaNord 26,7% Rifondazione comunista 7,6 Rifondazione com. 7,5% Rifondazione com. 5,5% Ms-Fiamma tricolore 6,7 Mov. soc. Tricolors 1,1% Msi-Destra Naz. 6,3% Alleanza nazionale 13,8 — Alleanza nazionale 15,1% Verdi col. 5.4% Verdi 4,9 — Fed. del Verdi 3,9% Psdi-Verdl 1,6% Forza Italia-Ccd-Fed. dl centra 21,6 Forza Italia 21,1% Dc 22,3% Centra popolare riformatore 16,5 Pop-Svp-Pri-Ud-Prodi 8,9% Psi 4,7% Democratic! di sinistra 15,5 Ccd-Cdu 5,6% Pri 1,7% Fronte gluliano 1,2 Pds 13,6% Pds 9,9% Lega autonoma Friuli 1,5 Nord libera aut. 6,6% Pll 1,3% Unione Friuli 3,3 — LaRete 1,8% Prog. aut. Friuli 2,6 — Lpt 3,3% Sos Italia 6,7 — M. Friuli 1,6% Un.Slov. 1,2% Lega F. Aut. 4,7% Votanti: ore 11:13% (precod. 18,9%) - ore 17: 33,85% (preced. 41,7). ~~~~ Il segretario della Lega Nord Umberto Bossi