Per il vino una bufera in etichetta di Luigi Rossi
Per il vino una bufera in etichetta Infuria la polemica sulla scritta «nuoce alla salute». Rossi: ci penalizza ingiustamente Per il vino una bufera in etichetta Federvini, via libera all'unificazione con Uiv ROMA DAL NOSTRO INVIATO «I progetti legislativi si possono guardare da tanti punti di vista, ma fuesto mi sembra davvero ur ollia». Il ministro del Commt/cio estero, Augusto Fantozzi, non usa mezzi termini per dire ciò che pensa della proposta che vorrebbe vedere su ogni bottiglia di vino un'etichetta con su scritto «nuoce alla salute» e per farlo sceglie l'assemblea della Federvini: «Questa - prosegue il ministro - è una delle tante iniziative in cui noi italiani siamo specialisti, cioè darci la zappa sui piedi. E i nostri concorrenti sono abilissimi nello sfruttare queste crisi autolesionistiche. Tra l'altro conclude Fantozzi - non sono assolutamente convinto che il vino faccia male». La polemica infuria e certamente non fa bene al prodotto che rappresenta una delle colonne della nostra bilancia agroalimentare. «Siamo da sempre favorevoli a misure che portino all'educazione al consumo - dice Luigi Rossi di Montelera, presidente di Federvini - distinguendo quindi l'uso responsabile dall'abuso, che è un comportamento da evitare per qualsiasi categoria di prodotti. A parte il fatto che un'etichetta con frasi dissuasive del consumo appare incompatibile con il principio della Ubera circolazione delle merci nel mercato unico - sottolinea Rossi - ne risulterebbe colpita l'immagine dei prodotti italiani che si troverebbero in concorrenza con quelli di altri Paesi europei per i quali non è prevista tale indicazione in etichetta». Insomma proprio un autogol, perché, come commenta con malcelata amarezza Federico Castellucci, direttore generale di Federvini: «alla fine i consuma tori potrebbero pensare che il vino italiano fa male, mentre quello degU altri no». Fatto devastante, soprattutto in quei Paesi che proprio ora cominciano a rivelarsi buoni clienti, come il Giappone: «Il mercato del Sol Levante è esploso sull'onda del messaggio salutistico che afferma, su basi mediche assolutamente serie, che il vino, rosso in particolare, ha caratteristiche molto positive - spiega massimo Bernetti, direttore della Umani Ronchi di Osimo -. E' chiaro che si parla sempre di consumo intelligente, ma ogni tipo di intelligenza sarebbe messa in dubbio se dagli stessi produttori venisse un avvertimento così drastico». Senza contare che il consumatore dimostra di sapersi regolare benissimo da solo, com'è evidente dal calo di consumi in atto da alcuni anni, un calo che vede premiata la qualità a scapito della quantità: a far premio, infatti, sono sempre di più i vini Doc e Docg, meglio se abbinati alle grandi firme del settore. Una crescita che ha visto i produttori itaMani rigorosamente impegnati a migliorarsi e che si spera possa raccogliere grandi frutti con l'annata '97, frutto di quella che è stata definita «la vendemmia del secolo». E su una politica di responsabilità dei produttori, sull'educazione dei consumatori, sulla libertà per tutti nel comune interesse di evitare gli abusi si impernia anche l'altro capitolo principale della relazione di Luigi Rossi all'assemblea Federvini: quello dell'unificazione con l'altra grande organizzazione di settore, l'Unione italiana vini. La decisione è stata definitivamente sottoscritta, le basi e i percorsi operativi sono unici: «Insieme si potrà lavorare meglio, più efficacemente e disporre di maggiori risorse», dice Rossi. Ora i rappresentanti di Federvini e Uiv si incontreranno con cadenza serrata per delineare le forme e le strutture di questa iniziativa unitaria che porterà il settore ad avere un peso più decisivo sia in Italia, sia in sede internazionale. Tutto dovrebbe essere pronto a fine anno. Vanni Cornerò L'EXPORT '97 IN MILIARDI VINI E MOSTI: 3642 VERMUTH E AROMATIZZATI: 223,87 LIQUORI: 332,91 ACQUAVITI: 173,34 Luigi Rossi di Montelera
Persone citate: Augusto Fantozzi, Bernetti, Fantozzi, Federico Castellucci, Luigi Rossi, Mosti, Rossi, Umani Ronchi, Vanni Cornerò
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