L' Authority «corregge» i conti Enel

L' Authority «corregge» i conti Enel Risparmio sulle bollette di 435 miliardi, ma gli utenti non se ne accorgeranno L' Authority «corregge» i conti Enel Ridottigli oneri nucleari, Tato può rivedere il bilancio ROMA, Franco Tato e Chicco Testa avevano mandato in rosso, forse in un guizzo polemico, U bilancio deU'Enel ma l'Autorità dell'energia guidata da Pippo Ranci ha pensato a riportarlo in attivo. Lo ha fatto con la decisione presa ieri sui cosiddetti «oneri nucleari» a favore deU'Enel, che li ridimensiona, ma non nella misura temuta dal monopolista deU'energia elettrica. Era stata la preoccupazione di vedersi tagliare drasticamente questo introito che aveva spinto U cda, U 29 maggio scorso, a deliberare un accantonamento straordinario di 1490 miliardi proprio in attesa di conoscere le decisioni dell'Authority. E a seguito di questa mossa il budget era finito in negativo per 124 miliardi, dal consistente attivo (+1366 miliardi) che avrebbe registrato dirimenti. Ne era nata anche una polemica tra l'Ente e l'Autorità deU'energia, con quest'ultima che si era sentita messa sotto pressione e quasi additata a responsabile di un inopinato dissesto aziendale. Ieri la questione si è risolta: la riduzione dei rimborsi all'Enel è stata quantificata in 390 miliardi, più 45 per un gruppo di imprese appaltatrici, molto meno di quelli accantonati. E questo dovrebbe riportare in nero i conti, per quanto l'Ente dell'elettricità si sia limitato a comunicare in modo anodino che «sulla base del provvedimento che verrà pubblicato sulla Gazzetta ufficiale» l'Enel «si riserva di adottare le misure conseguenti». Ad ogni modo, l'Authority valuta che per l'utente non ci saran¬ no né aumenti né riduzioni neUe tariffe. La questione, assai intricata, è uno strascico del referendum che nel 1987 determinò la rinuncia alle centrali atomiche italiane. Furono guai per l'Enel, che ne gestiva tre e ne stava costruendo altre due, e anche per le imprese private impegnate nei lavori. Il danno per l'Ente dell'elettricità fu stimato in oltre 11 mila miliardi. Si decise di recuperare la somma a carico degli utenti, facendo pagare con un sovrapprezzo su ogni kilowattora. Decisione discutibile e in effetti assai discussa, che ha dato luogo ad anni di polemiche. Il penultimo capitolo si aprì nel lugho del '97, quando l'Authority valutò che U sovrapprezzo (9,2 lire a kilowattora) fosse eccessivo; non prese una decisione definitiva sulla sua entità, ma nel frattempo lo ridusse cautelativamente a 1,4 lire. Questo suscitò il malumore deU'Enel (che fece ricorso, invano, al Tar del Lazio) e determinò anche, nel maggio di quest'anno, la decisione di accantonare oltre mule miliardi per prevenire un verdetto definitivo da parte deU'Autorità che avrebbe potuto essere pesante. Che cosa he deciso ieri l'Authority per l'energia? Facendo proprio vari rilievi già avanzati dalla Corte dei conti, ha stabilito che la cifra complessiva a cui l'Enel e gU appaltatori hanno diritto ammonta a 11.026 miliardi, Fatti i conti di quanto già incamerato in bolletta nel corso degU anni, l'Ente e gli appaltatori dovranno ancora incassare, anziché i previsti 3.088, solo 2.653 miliardi, cioè 435 in meno (390 più 45, come detto). Di fatto, questi 435 mihardi non dovrebbero riflettersi in una riduzione deUe tariffe elettriche, perché aUa luce deUe decisioni di ieri il sovrapprezzo è già stato «troppo» ridotto nel luglio scorso e adesso potrebbe addirittura risalire; un paradosso, nel giorno in cui si annuncia un minore onere per gU utenti. Ma l'Authority valuta che «l'importo complessivo deUa tariffa non dovrebbe aumentare, grazie al favorevole andamento dei prezzi internazionali dei combustibili» e a una rimodulazione deUe tariffe: a parte gli oneri nucleari ci sono infatti in bolletta 17 lire a kilowattora che si pagano per altri vecchi debiti, ma che si stanno esaurendo; il probabile rialzo deUe attuali 1,4 lire «nucleari» potrebbe essere riassorbito da questa altra voce in calo, neU'attesa di smaltire il tutto entro un anno o due. [lui. gra.] Pippo Ranci presidente dell'Authority e (alla destra) Franco Tato amministratore delegato dell'Enel

Persone citate: Chicco Testa, Franco Tato, Pippo Ranci

Luoghi citati: Lazio, Roma