Tra Montezemolo e Bassolino patto per il rilancio di Napoli
Tra Montezemolo e Bassolino patto per il rilancio di Napoli Tra Montezemolo e Bassolino patto per il rilancio di Napoli NAPOLI. Chiedono incentivi, sicurezza, infrastrutture e in cambio sono pronti a concludere affari sotto il Vesuvio. Sono gli imprenditori emiliani sbarcati ieri a Napoli per sondare il terreno. A guidarli, il presidente della Ferrari e dell'Associazione degli industriali modenesi, Luca Corderò di Montezemolo, che con il sindaco Antonio Bassolino ha firmato la regìa dell'incontro, «benedetto» dalla presenza dei ministri dell'Industria, Pierluigi Bersani, e dell'Interno, Giorgio Napolitano. Il confronto per ora ha prodotto uh protocollo d'intesa per l'apertura di sportelli informativi per i titolari di aziende disposte a scendere al Sud, ma la soddisfazione dei protagonisti sembra rilanciare l'idea che scommettere su Napoli non è più una follìa. Il primo a pensarla così è proprio Montezemolo, che non nasconde il suo amore per la città e la speranza che la pattuglia di 27 industriali modenesi calati in avanscoperta passi dalle parole ai fatti. «Siamo venuti per verificare la possibilità di trovare nuove aree di investimento spiega il presidente della Ferrari - e bisogna dire che Napoli ha tutte le caratteristiche per attirare i nostri imprenditori». In programma un nuovo incontro - questa volta a Modena - per approfondire i temi discussi ieri a Palazzo San Giacomo dalla delegazione emiliana (presenti anche il leader della piccola e media impresa Filippo Borghi ed il sindaco di Modena Giuliano Barbolini) con gU industriali napoletani e il presidente della società consortile Napoli Est, Fabiano Fabiani, che rappresenta uno dei punti d'attrazione dei possibili investimenti. Ma per Montezemolo è già importante che «un gruppo di imprenditori modenesi abbia sentito la necessità di venire a Napoli per prendere coscienza delle potenzialità del territorio. Qualche anno fa questo non sarebbe stato possibile». E soddisfatto è pure Bassolino che zittisce scettici e detrattori del «patto» che dovrebbe favorire la creazione di un tessuto di piccole e medie imprese sul modello emiliano. La solidarietà, chiarisce il sindaco, non ha nulla a che fare con la convenienza: «Non avrei mai chiesto solidarietà degli imprenditori. Quel che sta nascendo è un rapporto basato sul reciproco interesse». E sul nodo della sicurezza da assicurare a investimenti e imprese è il ministro dell'Interno a tranquillizzare gli uv dustriaU modenesi. Napolitano ha illustrato il programma «sicurezza per lo sviluppo del Mezzogiorno», che riguarda anche aree napoletane dove si bisecheranno attività produttive. «La prospettiva di nuovi investimenti - ha spiegato - si allargherà anche alla zona di Napoli-Est. Ho illustrato il programma operativo che dopo l'approvazione da parte della commissione europea, è già in fase di attuazione: si è insediato il comitato di sorveglianza presieduto dal viceca¬ po della polizia Gianni De Gennaro e sono partite le procedure per le infrastrutture tecnologiche». Napolitano replica sorridendo alle esortazioni del Capo dello Stato: «Per quanto mi riguarda, e per ciò che mi compete, sui temi del Mezzogiorno sto facendo il massimo, e credo che il presidente Scalfaro ne sia ben consapevole». E, in riferimento ad una relazione del delegato di Confindustria del Mezzogiorno Antonio D'Amato centrata sugli investimenti nel Sud, sottolinea che «la vera sicurezza, la garanzia delle garanzie, sono l'occupazione e il lavoro». Ottimista si mostra pure il ministro Bersani' («ci sono le condizioni per deliberare il varo di Agensud», assicura) che per il patto Napoli-Modena si impegna ad «attivare tutti gli strumenti a disposizione». «Garantiremo a livello nazionale - spiega - che la batteria degli strumenti disponibili oggi sia utilizzabile per i progetti che via via emergeranno». Mariella Cirillo Napolitano Montezemolo Bassolino e Bersani ieri a Napoli
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