«Basta Cernobil nell'Artico » di Luigi Grassia

«Basta Cernobil nell'Artico » «Sono decine nella base di Murmansk, le protezioni dei reattori si sfaldano» «Basta Cernobil nell'Artico » Oslo demolirà i sottomarini atomici russi in disuso cooperazione e inoltre le leggi locali prevedevano alte penali in caso di incidenti. Ma il ministro Knut Vollebaek ha appena firmato a Mosca un trattato che esclude tasse e responsabilità civile e ora possiamo muoverci. Poi c'è il problema dei depositi di scorie radioattive a cielo aperto nella penisola di Kola, e l'inquinamento non nucleare, come quello da nickel per cui abbiamo firmato un altro importante accordo». Fate tutto da soli o vi aiuta l'Ue anche se non ne fate parte? «L'Ue coopera, in qualche misura. Non facciamo parte dell'Unione perché dobbiamo rispettare la volontà popolare che nel referendum del '94 si è espressa per il no. Ci sono anche delle ragioni oggettive: l'agricoltura nordica non sarebbe competitiva rispetto al resto d'Europa senza le protezioni di cui gode ora, e i pescatori temono la concorrenza degli europei nelle nostre acque. Il Centro-Nord del Paese rischierebbe di decadere economicamente e di spopolarsi e questo ci porrebbe anche un problema di difesa». Si riferisce a un'invasione russa, magari in forma nuova? Sui giornali si parla della crescita della mafia russa a Tromsoe... «Non temiamo più un'invasione militare. Quello che puntiamo a realizzare, attorno ai nostri confini ma anche in profondità, fino all'Asia ex sovietica, al Caucaso, ai Balcani, è la stabilità sociale ed ecologica, per evitare di essere coinvolti in espolsioni di povertà o criminalità o in disastri naturali. Per questo siamo impegnati su moltissimi fronti diplomatici per promuovere la pace e i diritti umani. L'anno prossimo avremo la presidenza dell'Osce ma siamo attivi anche dal Guatemala a Timor». E magari state negoziando in segreto per far ripartire la pace in Medio Oriente, dopo aver promosso il Trattato di Oslo? (La Matlàry sorride) «1 segreti sono segreti. Prima del '92 mantenemmo la discrezione più assoluta mentre israeliani e palestinesi venivano qui a negoziare. E dopo quattro anni di neve, freddo e pesce, i poveri mediterranei erano pronti a firmare qualunque cosa, pur di finirla». Luigi Grassia

Persone citate: Knut Vollebaek, Kola

Luoghi citati: Artico, Asia, Europa, Guatemala, Medio Oriente, Mosca, Murmansk, Oslo, Tromsoe