« E' contro la Costituzione »

« E' contro la Costituzione » IL NO DELL'AVVOCATO « E' contro la Costituzione » Coppi: si viola il principio di non colpevolezza ROMA grave, molto grave». L'avvocato Franco Coppi, uno dei più noti penalisti italiani, boccia la proposta FlickNapolitano che prevede la possibilità di arrestare o imporre altre «misure cautelari» dopo la condanna di appello. Il suo giudizio è netto, anche se il suo cliente più illustre, Giulio Andreotti, quando governava il Paese proponeva il carcere addirittura dopo la sentenza di primo grado. «Quella era una follia - sorride l'avvocato -, ma anche con questo disegno di legge non si scherza». Perché? «Per almeno due motivi. Il primo è che, al di là delle sottigliezze sulla misura cautelare, si incide sul principio di non colpevolezza fino a sentenza definitiva sancito dalla Costituzione. Ed è un principio sacrosanto anche alla luce di quanto accade di continuo; quante sentenze di appello sono state annullate in Cassazione? Pensi a De Benedetti, condannato in primo e secondo grado per il crack deirAmbrosiano, e poi prosciolto dalla Cassazione senza rinvio. Che doveva fare, aspettare due anni in galera? L'esperienza concreta ci insegna che la doppia sentenza conforme non è necessariamente garanzia di verità e di certezza. E poi c'è un problema di tempi». Cioè? «Oggi nella migliore delle ipotesi per un giudizio di Cassazione si aspettano dieci mesi o un anno. Con l'imputato in galera bisognerebbe quanto meno imporre dei giudizi veloci in Cassazione, mentre invece c'è il rischio che siccome non c'è pericolo di fuga i tempi si allunghino ancora di più. E se ci fosse la possibilità di ricorrere contro l'arresto dopo la doppia condanna, i tempi diventerebbero ^terminabili, creando una gran confusione». Ma la proposta parla dì misure cautelari solo se il giudice non ritiene di escludere il pericolo di fuga. (Appunto, e siamo all'inversione dell'onere della prova: tocca all'imputato dimostrare che non fuggirà. Come può fare? Inoltre mi chiedo quale giudice si assumerà la responsabilità di lasciare a piede libero un imputato sa¬ pendo che se poi scappa andranno a prendersela con lui; tanto più se si tratta di un nome famoso che farebbe certamente scandalo. Secondo me pochissimi o nessuno». E l'altro motivo per cui la proposta Flick-Napolitano non le piace? «Sta nel fatto che la formula "pericolo di fuga" è comunque una formula vuota. Quand'è che si può accertare? Forse se uno viene beccato sulla scaletta dell'aereo, oppure da un'intercettazione che sveli un piano per la latitanza, ma altrimenti si arriva a una discrezionalità che mette paura. Per non parlare della reiterazione del reato: per un violentatore o per uno che ha ammazzato, in teoria, quel rischio c'è sempre». Ma Ù problema, avvocato, esiste. Gelli e Cuntrera sono fuggiti, come altri meno noti; lei che soluzioni proporrebbe? «In teoria è un problema che andrebbe risolto sul piano della prevenzione, dalle forze di pohzia, anche se mi rendo conto che non si può mettere un poliziotto o un carabiniere dietro a tutti i condannati in appello. Però la strada dev'essere quella». Da questo punto di vista, come giudica le proposte del governo sul fermo di polizia? «Quelle mi paiono più accettabili, anche se ogni volta che si parla di privazione della libertà personale bisogna fare grande attenzione. Ma di fronte a queste soluzioni tampone e comunque parziali, è preferibile la via maestra della riforma costituziona¬ le». Che sarebbe? «Che sarebbe quella di stabilire che dopo la doppia condanna la sentenza è definitiva, lasciando alla Cassazione solo i ricorsi per violazione della legge procedurale o sostanziale. Oggi invece, con la possibilità di ricorrere per vizio di motivazione, la Cassazione è diventata di fatto mi terzo giudizio di merito. Come avvocato lo dico con la morte nel cuore, perché spesso vengono annullate delle vere e proprie mostruosità logiche e giuridiche, ma sarebbe comunque una scelta migliore». [gio. bia.] «Sarebbe anche difficile accertare il pericolo di fuga previsto dal testo» Se il disegno di legge verrà approvato i condannati a più di 5 anni andranno in carcere dopo l'appello. A destra l'avvocato Coppi

Persone citate: Coppi, Cuntrera, De Benedetti, Flick, Franco Coppi, Gelli, Giulio Andreotti, Napolitano

Luoghi citati: Roma