Riforme, Scalfaro trova l'«uovo di Colombo»

Riforme, Scalfaro trova l'«uovo di Colombo» Dalla Cina: «Sono stanco, troppo lungo un settennato. Difenderò sempre le scadenze normali» Riforme, Scalfaro trova l'«uovo di Colombo» «Ilpresidente scelto dalpopolo ma con ipoteri attuali» SHANGHAI dal nostro inviato «Scende il vespero», dice il Capo dello Stato. Anche per lui: manca meno di un anno al termine del mandato e Scalfaro dice di guardare alla sua sera presidenziale con dichiarato sollievo. E' così duro, Presidente, stare al Quirinale? «Sì: è decisamente ed oggettivamente pesante». Parole tra l'amaro e il soddisfatto che, subito dopo, Scalfaro sembra, però, mettere in un angolo. Chiuso lo sfogo e dimenticati certi atteggiamenti da quasi-ex, si infila nei sussulti della politica di oggi disegnando anche scenari per quella di domani. Le risse tra partiti? Semplici «schermaglie»; le voci di possibili crisi di governo? Nessuno pensi che il Quirinale scioglierà le Camere perché «la democrazia ha bisogno del rispetto delle scadenze»; il disaccordo sul presidenzialismo? Secondo Scalfaro per risolverlo c'è «un uovo di Colombo» scodellato ai tempi di Craxi, riscoperto oggi dal Quirinale e gradito persino a Cossiga: un Presidente eletto dal popolo, ma con poteri analoghi ad oggi. Con la poco trascurabile appendice di una eventuale proroga per l'uomo del Colle. Ora, comunque, è proprio alle ombre della sua sera politica che il Presidente si richiama. Che fatica, questo lavoro. Per riassumerla bisognerebbe coniare una nuova preglùera: «Dacci oggi il nostro momento duro quotidiano». Non sarà, magari, «una tra- gedia», ma se si vogliono seguire bene «gli impegni all'estero e quelli interni, mantenere contatti, il peso è grande e, ad un certo punto, non dispiace che scenda il vespero». Quanto grava su questa stanchezza il fallimento delle riforme? Scalfaro spezza la risposta in due. E parte dall'ostinata volontà di non certificare il totale sfascio della Bicamerale. Quindi si addentra in una valutazione personale: le sconfitte non piacciono a nessuno, ma «nella mia lunga esistenza ho sempre pensato che uno deve mettercela tutta». L'avvertimento è una sorta di professione di laicità politica e modo per offrire la propria disponibilità all'ascolto. La politica è in fibrillazione: i sindacati che manifestano contro il governo, la maggioranza che rischia di sfaldarsi sulla questione-Nato, il crollo della Bicamerale che si riverbera sul governo. Il Presidente, per analizzare la situazione - e sollevare un baluardo -, parte da una norma costituzionale che potrebbe fungere da catalizzatore dei dissidi: quel semestre bianco nel quale il Capo dello Stato deve, per legge, rinunciare alla prerogativa di sciogliere le Camere. Siamo a ridosso di questo periodo delicato e il partito della crisi potrebbe lasciarsi prendere dalla «voglia di accelerare» e rinforzare le proprie spallate all'esecutivo. Il messaggio è forte e chiaro: «Io ho sempre sostenuto che la democrazia ha bisogno di un grande rispetto per le scadenze. Per questo ho difeso ad oltranza il Parlamento ogni volta che mi è sembrato giusto farlo». E allora, «se le cose si muovono normalmente» l'unico traguardo possibile sono <de scadenze naturali». Non si impressiona, Scalfaro, del fermento dei partiti: «Schermaglie più che atti di guerra» anche se non si può dimenticare che «la politica non ha nulla di stabile e definitivo: è l'imponderabilità dell'oggi». E, magari, è anche la possibilità di guardare a ieri. Domandiamo: Presidente, D'Alema sostiene che, tra le riforme approvabili con l'articolo 138, c'è quella riguardante il presidenzialismo. Se il Parlamento la prendesse in esame e la discussione non fosse breve, ecco che scatterebbe un'altra volta l'ipotesi di una proroga del suo mandato. Scalfaro non replica alla seconda parte della domanda. Per rispondere alla prima parte da lontano: «Si discute di riprendere una tesi uscita ai tempi in cui era premier Craxi: cioè un Presidente che abbia le stesse competenze di oggi, ma sia eletto direttamente dal popolo». Ricorda che su questo argomento ci fu un disegno di legge di Amato, quindi accenna allatto che ne ha parlato anche Cossiga. «Potrebbe essere l'uovo di Colombo»; il progetto-proposta del Quirinale è servito chiavi in mano, nome compreso. Renato Rizzo Al Consiglio dei ministri ha urlato a Bersani «Ditemi voi come devo governare il Paese Ma ditemelo» IleaduaAdh«diMEpV«qp Il presidente Scalfaro e la figlia Marianna visitano a Xian i famosi guerrieri di terracotta: questo è considerato uno dei più importanti ritrovamenti archeologici del secolo

Luoghi citati: Cina, Shanghai