Visco: l'Irap si potrà correggere

Visco: l'Irap si potrà correggere FISCO Chiesto l'elenco delle collaborazioni di Presidenza della Repubblica, Senato e Consulta Visco: l'Irap si potrà correggere Anche il Quirinale entra nel mirino delle Finanze ROMA. «Correzioni e aggiustamenti saranno possibili di fronte a problemi fondati; ora siamo in fase di rodaggio e di assestamento per portare a regime il nuovo sistema». Il ministro delle Finanze, Vincenzo Visco, interpellato dai giornalisti, ha risposto così alla domanda sulla circolare ministeriale che avrebbe interpretato restrittivamente la detrazione dall'Irap del costo del lavoro nel Mezzogiorno. In sostanza, la detrazione dall'Irap concessa alle aziende del Sud per compensare la fiscalizzazione dei contributi sanitari, sarebbe ristretta alla base imponibile composta solamente dalla retribuzione del personale, e non estesa a tutte le spese per prestazioni di lavoro dipendente. Visco ha tenuto a precisare che le circolari «le fanno gli uffici e vengono firmate dai direttori generali che hanno piena autonomia»; in ogni caso «è naturale che in una fase come questa ci siano preoccupazioni, ma se ci sono problemi reali, li affronteremo». Dalle Finanze giunge intanto la notizia che finiranno sotto la lente del Fisco le consulenze pagate negli ultimi anni dalle massime istituzioni dello Stato: Presidenza della Repubblica, Senato e Corte Costituzionale dovranno comunicare all'anagrafe tributaria l'elenco di tutti i soggetti che hanno percepito emolumenti o compensi soggetti a ritenuta d'acconto negli anni che vanno dal 1992 al 1994 (solo '94 per Senato e Consulta), in modo da permettere di accertare eventuali casi di evasione fiscale. La richiesta delle Finanze arriva, anche se un po' tardivamente, per ottemperare ad una disposizione di legge prevista nel 1991. Si tratta delle norme che hanno, tra l'altro, istituito i centri di assistenza fiscale, e che recava tutta una serie di disposizioni mirate all'ampliamento delle basi imponibili e alla razionalizzazione e potenziamento dell'attività di accertamento. Con la pubblicazione dei relativi decreti delle Finanze sulla Gazzetta ufficiale, le amministrazioni della Presidenza della Repubblica, del Senato e della Corte Costituzionale hanno ora un mese di tempo per fornire all'anagrafe tributaria gli elenchi con i nominativi nonché i dati sulle dichiarazioni nel caso in cui la relativa amministrazione abbia prestato assistenza fiscale nel 1993, 1994 e 1995 (solo '95 per Senato e Corte Costituzionale). Sul piano delle innovazioni e delle semplificazioni per il contribuente, è in arrivo la «firma-elettronica». Potrebbe essere operativa a partire da ottobre, o al massimo, dagli inizi del 1999: il prossimo anno i contribuenti potranno quindi preparare la dichiarazione dei redditi e versare i relativi pagamenti da casa, via computer. Lo ha anticipato il presidente dell'Alpa, l'autorità per l'informatica della pubblica amministrazione Guido Rey a margine della quarta conferenza nazionale sulla misurazione organizzata dal Cnel. La firma elettronica sarà composta da due diversi codici numerici (uno fornito dalle amministrazioni pubbliche, un altro scelto dall'utente) che potranno essere digitati su tastiera o inviati attraverso una sorta di carta d'identità elettronica che potrebbe unificare anche altri analoghi documenti già esistenti. [r. e. s.]

Persone citate: Alpa, Guido Rey, Vincenzo Visco, Visco

Luoghi citati: Roma