E' Porci delle task force » di Gabriele Beccaria

E' Porci delle task force » E' Porci delle task force » La sindacalista: aumentiamo i controlli in ogni cantiere ADESSO arriveranno le solite, ipocrite dichiarazioni di cordoglio. Ma non ci si può lavare la coscienza così. E' davvero una tragedia annunciata», accusa Carla Cantone, segretario generale del Fillea, il sindacato degli edili della Cgil. «L'edilizia è ormai il settore più a rischio, con quasi il 35 per cento degli incidenti mortali: l'anno scorso le vittime sono state 290, una media di due al giorno in rapporto alle giornate lavorate. Ma si tratta di dati ufficiali, per difetto, che non tengono conto del sommerso. Quante volte, se muore un extracomunitario, si fa passare la tragedia per incidente stradale? Ecco perché è indispensabile un intervento a tutto campo, con nomi e cognomi dei responsabili». In dettaglio, ci spiega quali misure chiedete? «Che venga introdotta la rappresentanza sindacale in ogni cantiere, anche in quelli sotto i 15 operai. Che siano resi obbligatori corsi di educazione sui rischi. Che si preveda la formazione per tecnici e capicantiere. Che vengano introdotti in ogni Comune "task force" di ispettori, vigili, finanzieri ed esperti delle Asl per la vigilanza e le ispezioni. Che la repressione sia fortissima: per questo, è inaccettabile la proposta presentata al Senato per la depenalizzazione dei reati sulla sicurezza del lavoro». Eppure una legge già esiste: è la 626, introdotta nel '94, in linea con le direttive europee. Che cos'è che non ha funzionato? «E' una buona legge, ma, di fatto, non viene applicata». Ci fa un esempio? «Prevede che ogni bando di gara sia sempre accompagnato dai piani di sicurezza, sia per l'impresa madre che per le imprese appaltatóri, ma in molti casi succede che questi siano soltanto teorici e quasi «L'ediormai ilpiù a ricon quadegli inmor izia è settore schio i il 35% cidenti ali» mai controllati, né prima né sul campo». E mancando i controlli... «Senza i controlli non è possibile fare distinzioni tra imprese sane e imprese pirata. Gli enti preposti hanno gravi deficit di organico e di professionalità e, allo stesso tempo, la pubblica amministrazione assegna spesso gli incarichi con leggerezza e - me lo lasci dire - con spregiudicatezza. Prevale sempre di più la logica del risparmio». In che senso? «Vincono i costi più bassi e, per tenerli così bassi, molte imprese speculano sulla sicurezza. Per questo, abbiamo contattato i capigruppo al Senato perché sia bocciato l'emendamento sulla depenalizzazione elaborato in commissione Giustizia: come dicevo, è necessario rafforzare l'apparato sanzionatorio, non il contrario. Si deve impedire che chi causa infortuni mortali continui a operare indisturbato e si devono individuare i responsabili della mancata applicazione della normativa sulla sicurezza, a partire dai cantieri in cui gli appalti sono pubblici». Ma, parlando di appalti, la nuova legge che dovrebbe regolarli non si è ancora vista. «E' la famosa 109, ormai nella sua versione ter. La aspettiamo da quattro anni. Noi la consideriamo fondamentale per la selezione delle imprese e, quindi, per diminuire i pericoli in un settore in cui la situazione non fa che peggiorare». Perché l'edilizia si trova nell'occhio del ciclone? «Perché sono stati persi dal '92 a oggi 300 mila posti. La disoccupazione ha brutalizzato i rapporti di lavoro e gli operai si trovano spesso nella condizione dei ricattati: accettano di tutto, in cambio di un salario». Gabriele Beccaria «L'edilizia è ormai il settore più a rischio con quasi il 35% degli incidenti mortali»

Persone citate: Carla Cantone