Morti sul lavoro, schiacciali dal cemento

Morti sul lavoro, schiacciali dal cemento Si allunga la catena di incidenti e delle vittime: colpiti dal crollo del solaio di una vecchia casa Morti sul lavoro, schiacciali dal cemento Due muratori di Catanzaro CATANZARO DAL NOSTRO CORRISPONDENTE C'era un ragazzo con la camicia blu, con la testa chinata in avanti, a fissare un cumulo di mattoni. In un grande piazzale sterrato, sotto il sole che alle 10 del mattino è già cocente. Guardava fisso in terra e si interrogava, probabilmente, come fosse potuto accadere che due muratori con tanti anni di esperienza fossero finiti schiacciati sotto lastroni di cemento. Due vittime del lavoro, ieri, a Catanzaro: Giuseppe Voci, di 53 anni, e Gregorio Vetro, di 46. Stavano lavorando con il martello pneumatico sul solaio malconcio di una vecchia casa da ristrutturare, a Catanzaro Lido, in un terreno in cui la Regione ha progettato una grande area polifunzionale. Quel solaio non ha retto, e i due sono sprofondati giù, e ancora più in basso, in un vano seminterrato, coperti da tonnellate di cemento e mattoni rossi. Non sono morti subito, Voci e Vetro. C'è chi giura di averli sentiti urlare di dolore per ^terminabili minuti. Ma quando un vigile del fuoco, scavando con una gru, ha visto, per primo, un brandello di una maglietta bianca, era troppo tardi. In quella casupola ormai quasi diroccata, fatta di due corpi di modestissime dimensioni, una volta c'erano dei negozi. Del progetto dell'area polifunzionale (8 miliardi finanziati dall'Unione Europea) è previsto che là dentro, una volta messa a nuovo, saranno ospitati alcuni uffici. E ieri mattina, mentre altri quattro operai erano intenti a fare dell'altro, Voci e Vetro aveva no attaccato al rifacimento di quel solaio. Cosa sia accaduto in quegli istanti ancora non è del tutto chiaro. Ci penseranno la procura della Repubblica presso la pretura di Ca tanzaro e la polizia. Il procuratore in persona, Domenico Porcelli, ha avviato l'inchiesta: indagati per il momento sono i responsabili della «C.G.F.», l'impresa aggiudicataria dei lavori, e del cantiere (ipotizzati i reati di omicidio colposo e inosservanza delle norme sulla sicurezza del lavoro). Di fronte ai teli azzurri nei quali sono stati avvolti i corpi dei due muratori - estratti da quella tomba di macerie dopo più di tre ore dal momento dell'incidente - la gente che si è raccolta smorza il silenzio di pietra con ipotesi, domande, te stimomanze più o meno verosimili Giuseppe Voci, sposato e padre di cinque figli, abitava a Montepaone a pochi chilometri dal capoluogo Vetro, anche lui con famiglia, a Squillace, sempre sulla Costa Ionica, poco più a Sud di Catanzaro Lido. Voci lavorava per la stessa ditta da almeno 15 anni, l'altro da pochi mesi. Un figlio di una delle vittime piange, in ginocchio. Non si dà pace. Aveva sentito per telefono il padre poco prima che succedesse la disgrazia. Disgrazia, già. Perché al di là di quello che verrà fuori dalle indagini, al di là di ogni possibile, eventuale responsabilità (in quanto a misui'e di sicurezza non osserva te), rimane l'amarezza disegnata nei volti di due amministratori del Comune di Catanzaro: «In una terra dove non c'è lavoro è triste mori re sul posto di lavoro». A mezzogiorno e mezzo i due cadaveri sono stati portati all'obitorio dell'ospedale di Catanzaro, oggi saranno fatte le autopsie. Tra le macerie, con il manico avvolto in parte in un grosso fazzoletto viola, c'è il martello pneumatico che i due stavano usando per incidere un solaio che, a dire di un sindacalista della Fillea-Cgil, Sergio Genco, pare non avesse un'anima in ferro. Su quei due poveretti è finito il peso di parte dei due solai e di una delle pareti laterali del piccolo fabbricato. Una parete è rimasta intera, con l'intonaco bianco ancora aggrappato ai mattoni, e che a vederla adagiata sullo sterrato, dopo che l'autogrù l'aveva rimossa, pare del tutto innocua. Se tre metri più in là non ci fosse ancora un sacco di plastica blu con dentro il corpo di uno dei poveretti. Rocco Valenti GLI IMPORTUNI SUB. LAVORO INDENNIZZATI AL 30 GIUGNO 97 SETTORE 01 ATTIVITÀ' ECONOMICA INDUSTRIA HSIHHHiil ALIMENTARI TESSILE LEGNO WS* PRODUZIONI OTttBAttO FABBRICAZIONE DI MACCHINE COSTRUZIONI ALTRE ATTIVITÀ' INDUSTRIALI TERZIARIO COMMERCIO ALBERGHI E RISTORANTI TRASPORTI E COMUNICAZIONI ESAZIONE MONETARIA E FJNANZ. ALTRI SERVIZI* ATTIVITÀ' NON CLASSIFICATE TOTALE INDUSTRIA E TERZIARIO TOTALE GENERALE 1994 TOTALE MORTALI 371.902 4.112 20.814 18.844 16.851 66.613 31.405 103.236 109.627 209.571 65.410 21.661 34.592 2.975 84.933 8.004 589.077 ',%. 0Hn4M£ % 697.728 i 665 19 33 21 17 59 25 326 165 iSii; 94 13 127 10 115 27 1051 176 1227 ? 1995 TOTALE MORTALI 359.889 4.045 19.122 17.932 15.676 68.185 33.048 94.475 107.506 196.955 62.304 20.654 33.237 2.852 77.908 8.090 564.934 98452 663.186 649 14 23 24 14 85 16 304 169 378 105 23 160 7 83 27 1054 171 1225 5 1996 TOTALE MORTALI 338.521 590 3.963 11 18.076 21 16.344 20 14.464 15 64.497 82 32.198 32 88.371 264 100.608 145 197.724 338 60.545 85 20.183 13 37.836 143 2.858 6 76.302 91 7.562 17 543.807 945 89,960 633.767 ? * Pubblica amminktroiione, Isiruilone, Sanità, altri servizi pubblici e attivilo immobiliari. FONTE: Borica Doti Inoil do famiglia Cristiano S a n n n n rr-* n n— it fi n ri Tt n n 0 (T H ti n Il ti fi Il TT* ti ti I vigili del fuoco con il corpo di un muratore morto in Calabria

Persone citate: Domenico Porcelli, Gregorio Vetro, Rocco Valenti, Sergio Genco

Luoghi citati: Calabria, Catanzaro, Comune Di Catanzaro, Fonte, Montepaone, Squillace