Stupri etnici in Indonesia durante i giorni della rivolta

Stupri etnici in Indonesia durante i giorni della rivolta GIAKARTA L'Herald Tribune: violentate un centinaio di donne cinesi Stupri etnici in Indonesia durante i giorni della rivolta GIAKARTA. Stupri etnici, in Indonesia, durante i disordini che hanno sconvolto Giakarta il mese scorso prima delle dimissioni del presidente Suharto. Oltre cento donne di origine cinese in età compresa tra i 10 e i 55 anni anni sono state violentate e in alcuni casi uccise, a quanto ha riferito il quotidiano «International Herald Tribune». Citando alcune organizzazioni per la tutela dei diritti umani e una serie di associazioni femminili, il giornale afferma che le violenze contro le donne sembrano essere state perpetrate da gruppi non meglio identificati che durante gli stupri infierivano sulle vittime accusandole di essere cinesi e non musulmane. Secondo le testimonianze raccolte dall'«Herald Tribune», in molti casi le donne sono state ripetutamente stuprate e poi gettate all'interno di edifici in fiamme. Rita Kolibonso, direttrice dell'associazione femminile Mitra Perempuan, ha dichiarato al giornale che dopo le violenze subite alcune donne si sono tolte la vita. La comunità cinese rappresenta solo il 3 per cento dei 200 milioni di indonesiani, ma è malvista perché controlla gran parte dell'economia nazionale. A Giakarta e in altri importanti centri urbani i cinesi costituiscono fino al 20 per cento della popolazione. Secondo Albert Hasibuan, membro della Commissione Nazionale per la Tutela dei Diritti Umani, alcuni dei rivoltosi che si sono scatenati a Giakarta tra il 13 e il 15 maggio mettendo la capitale a ferro e fuoco hanno dichiarato di essere stati reclutati e pagati da persone non identificate. [Ansa]

Persone citate: Albert Hasibuan, Rita Kolibonso, Suharto

Luoghi citati: Giakarta, Indonesia