«Basi Nato? Decidano le Camere»
«Basi Nato? Decidano le Camere» Andreatta «Basi Nato? Decidano le Camere» BRUXELLES. Sulle basi Nato in Italia, Nino Andreatta, ministro della Difesa, passa la patata bollente nelle mani del Parlamento. «Di fronte all'Alleanza Atlantica, il problema non è quello del numero delle basi, ma quello di sapere se restare o meno. Se se ne tragga vantaggio per la sicurezza». Secondo il ministro della Difesa la risposta è ovviamente positiva: «Ritengo di sì, ma se qualcuno in Parlamento mi spiega il contrario sono pronto a discutere». A Bruxelles per una riunione dei ministri della Difesa della Nato, Andreatta commenta l'intervista in cui il sottosegretario Fassino appare possibilista sull'ipotesi di una riduzione delle basi Nato in Italia. «Ci sono delle ragioni in base alle quali sono state schierate le forze della Nato in Italia. Questa scelta ha reso possibile la riduzione di impegni finanziari dei Paesi come il nostro nel settore della difesa. Se il Parlamento - ha aggiunto tuttavia Andreatta - dovesse decidere un forte aumento degli stanziamenti in questo settore, la riduzione delle basi Nato potrebbe anche essere possibile». Sull'allargamento della Nato ai Paesi dell'Est è intervenuto invece l'ambasciatore statunitense a Roma, Thomas Foglietta, che dichiara di non essere preoccupato per i dissidi tra Ulivo e Rifondazione comunista: «Non ho mai dubitato della fedeltà dell'Italia», ha dichiarato. Anche Silvio Berlusconi è tornato sull'argomento per ribadire che «Prodi non ha una maggioranza in politica estera», e ha spiegato di non ritenere possibile la strada di una «maggioranza variabile». «Il nostro voto sarà comunque da uomini dell'Occidente - ha concluso il leader di Forza Italia - e questo vuol già dire molto. Tuttavia ci sembra logico che questa situazione debba essere illustrata agli italiani», [r. i.)
Persone citate: Andreatta, Fassino, Nino Andreatta, Silvio Berlusconi, Thomas Foglietta
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