«Massimo faccia come Cavour firmi, e vincerà con noi»

«Massimo faccia come Cavour firmi, e vincerà con noi» INTERVISTA ACHILLE OCCHETTO «Massimo faccia come Cavour firmi, e vincerà con noi» OROMA NOREVOLE Occhetto, di chi è questo referendum, di cui lei è uno dei principali promotori? Di Pietro, in un'intervista al Corriere della Sera, dice: è mio... «Di Pietro, indubbiamente, ha un tasso notevole di protagonismo: il referendum non è suo. Comunque, se lui porta le firme, io come referendario non mi posso lamentare. Ma è vero che certa stampa, le tv e i proporzionalisti tendono a presentare apposta questo referendum come quello di Di Pietro e questo è inaccettabile». La presenza di Di Pietro {tuo allontanare alcuni eader politici? Magari, è per questo che il suo partito non si mobilita. «So che c'è chi fa questa obiezione. Un'obiezione molto curiosa: non ho proposto io di candidare nell'Ulivo l'ex pm. Comunque se non si vuole che questo referendum venga interpretato solo da Di Pietro un modo c'è». Quale? «D'Alema dovrebbe fare come Cavour». Ossia? «Cavour mandò in Crimea dei soldati italiani e in questo modo potè sedersi al tavolo delle trattative con le potenze vincitrici». Lei sta suggerendo a D'Alema di fare altrettanto con il refrendum? «Sì. E' talmente evidente che non saltare immediatamente su questo carro referendario (e dico immediatamente perché dopo la raccolta delle firme non avrà nessun significato politico e sarà troppo tardi) sarebbe la testimonianza di una chiusura burocratica di fronte alla creatività della po litica. Non vorrei che si insi stesse con una vecchia conce zione, con una protervia che è poi la stessa che ha spinto a mettere in contraddizione i1 nostro partito e l'Ulivo: un'o perazione di cui ora, dopo le elezioni, paghiamo le conseguenze». Insomma, il Pds dovrebbe aderire subito. «Certo, in questo modo nessuno potrebbe più dire che il referendum è di Di Pietro, perché anzi questa iniziativa è coerente con la linea del Pds sulle istituzioni». Lei parla così, ma nel suo partito c'è diffidenza verso il referendum. «Io potevo capire prima, quando la Bicamerale era in corso, e il gruppo dirigente del partito diceva che non si poteva aderire perché sarebbe sembrato un atto polemico nei confronti di quella grande ini¬ ziativa che in un mese avrebbe risolto i problemi istituzionali che nessuno era mai riuscito a risolvere. Ci facevano sentire dei pigmei quando ci facevano questi rimproveri. Ma ora che la Bicamerale ha fallito, questa obiezione è caduta tra gli iscritti e i militanti di base. E infatti si registra un salto di presenza di pidiessini ai tavoli delle firme. Quindi io rivolgo un appello al partito». Quale appello? «Mi rivolgo a chi nel Pds, in buona fede, ritiene che occorra difendersi dal rigurgito proporzionalista e dall'offensiva neocentrista: il referendum è l'unico strumento a nostra di¬ sposizione. Tra l'altro la nostra iniziativa può essere un'ancora di salvezza anche per quella parte del gruppo dirigente del Pds che credeva nella Bicamerale». D'Alema dice che è un referendun imperfetto. «Tutti i referendum sono imperfetti perché non sono propositivi. Però se D'Alema si sbriga a sostenere la nostra iniziativa, e il referendum passa, lui ha la possibilità di interpretare il maggioritario secondo il doppio turno di collegio (che è la proposta del Pds). Se non mette i piedi nel piatto subito, allora chissà. Ma io mantengo la porta aper- ta alla speranza. Comunque una cosa è certa: il Pds avrà quantomeno una linea di non ostilità, perché la pressione popolare è troppo forte». Onorevole Occhetto, non pensa che i «Ds» non aderiscano anche perché questo referendum potrebbe segnare la fine dei partiti così come li abbiamo conosciuti e dare invece vita e consistenza ai nuovi soggetti politici, come l'Ulivo? «E' una paura che capisco in Rifondazione. E' coerente con la linea del Prc che difende la propria rendita di posizione senza farne mistero. La considererei una contraddizione qualora venisse da qualche pidiessino, visto che il referendum è in continuità con la svolta. Non c'è niente da fare, bisogna prendere atto della crisi dei partiti. Io lo dico da convinto ulivista, ma anche chi non lo è, a Botteghe Oscure, dovrebbe avere un minimo d'intelligenza e fare buon viso a cattivo gioco: i partiti sono in una crisi profonda, che coinvolge anche il Pds». Maria Teresa Meli ti Lancio un appello a tutto ilPds: la Bicamerale ora non esiste più Far votare il popolo è il solo strumento ij ij L'ex magistrato ha indubbiamente un tasso notevole di protagonismo Comunque se porta le firme non posso di certo lamentarmi Ma è inaccettabile la personalizzazione che molti fanno sj ap h comunque non sono stato io a candidarlo con l'Ulivo Il leader Pds deve saltare subito sul nostro carro Aspettare ancora fa male a lui e alla politica^ ti Lancio un appello a tutto ilPds: a Bicamerale ora non esiste più Far votare il popolo è il solo strumento ij ij L'ex segretario del Pds Achille Occhetto. In alto l'ex pm Antonio Di Pietro con Mario Segni al debutto della campagna referendaria

Luoghi citati: Crimea