NESSUNO HA IL DIRITTO AL MONOPOLIO di Luigi La Spina

NESSUNO HA IL DIRITTO AL MONOPOLIO NESSUNO HA IL DIRITTO AL MONOPOLIO LA combattuta vita e la straordinaria carriera del senatore Di Pietro possono certamente far comprendere sia il suo legittimo orgoglio sia la sua esasperata sensibilità, una sensibilità che in alcuni casi sfiora la mania di persecuzione. Solo così si può capire come si possano definire, in un'intervista sul Corriere della Sem di ieri, «insulti illegittimi» mie banali ed evidenti osservazioni, pubblicate martedì sulla Stampa, a proposito del referendum per l'abolizione della quota proporzionale nel voto per il Parlamento. Non per amor di polemica, che in questo caso non esiste, ma per doveroso rispetto nei suoi confronti, soprattutto nei con fronti dei lettori, forse vai la pena di riassumere le cose dette, esclu dere le cose non dette e replicare alle intenzioni attribuite. Martedì avevo semplicemente fatto una constatazione: il referendum promosso da Segni sponsorizzato, con il solito tenace impegno, da Di Pietro, non trovava quel completo appoggio da parte dell'opinione pubblica che invece meriterebbe, forse perché il «Di Pietro politico» suscita, in parte di questa opinione pubblica, timori e diffidenze. Constatazione, credo, abbastanza ovvia: capita per tutti i politici, e quindi ora. anche per Di Pietro, che i consensi si dividano. Capita (per fortuna), anche per i più popolari. Sarebbe opportuno, perciò, che altri leader politici si aggiungessero ai sostenitori del referendum, senza per questo, come è sempre avvenuto, prefigurare alleanze politiche o contiguità ideologiche tra tutti i fautori della proposta. Di Pietro giudica, appunto, «insulti illegittimi» queste osservazioni. Ipotizza opinioni negative su Mani pulite. Sospetta invi- Luigi La Spina CONTINUA A PAG. 6 PRIMA COLONNA

Persone citate: Di Pietro