Sui conti pubblici Ciampi rassicura Fazio

Sui conti pubblici Ciampi rassicura Fazio FINANZA E DEBITO Secondo il ministro anche Ocse e Fmi riconoscono che la riduzione del deficit '97 non è un exploit Sui conti pubblici Ciampi rassicura Fazio Con/industria ottimista: avanzo record a giugno per il Tesoro ROMA. «Tutti oggi riconoscono che la riduzione del deficit pubblico nel '97 non è stato un exploit di un anno», ha detto ieri Carlo Azeglio Ciampi. Proprio tutti? Le frasi pronunciate dal ministro del Tesoro, alla cerimonia in cui il «Club dell'economia» gli ha consegnato un premio speciale chiamato «Euro d'oro», sembrano in realtà avere un destinatario implicito: il governatore della Banca d'Italia. Il 30 maggio Fazio aveva sostenuto che il «notevole risultato» dal '97 era dovuto «all'aumento per circa 2 punti della pressione fiscale e ad altre misure aventi in parte natura di rinvio di spese». Ora, siccome dal '98 la pressione fiscale diminuirà e le spese rinviate prima o poi si devono fare, il risanamento è a rischio? «Se così fosse, oggi dovremmo avere già problemi e i conti che ci scappano di mano» risponde Ciampi. Senza voler fare polemiche, il ministro del Tesoro chiama a sostegno della sua tesi i più importanti osserva¬ tori economici internazionali, come il Fmi e l'Ocse. Sono queste istituzioni che «concordano nel prevedere per l'Italia una riduzione tendenziale del rapporto tra deficit e prodotto interno lordo. L'Ocse stima che nel 2001 questo rapporto sia all'1,7%». La tesi di Ciampi è dunque che «i conti pubblici nel '97 hanno avuto un mutamento sostanziale di tendenza»; ora si tratta di consolidar¬ lo, senza ridurre l'impegno e l'attenzione. L'Italia è entrata nell'Euro «in condizioni particolarmente favorevoli, in termini relativi addirittura più favorevoli degli altri 10 Paesi. Vi entriamo con l'inflazione sradicata e a condizioni di competitività più elevata. Ci troviamo ad avere avanzi di bilancia dei pagamenti pari al 3-4% del prodotto interno lordo nonostante un tasso di cambio finora più forte della parità centrale con il marco tedesco». Cruciale per risolvere la disputa sarà l'andamento dei conti del '98, che nei primi quattro mesi non è stato buono ed è poi migliorato in maggio. Inaspettatamente, una ipotesi molto ottimistica è stata presentata ieri da «Congiuntura flash», bollettino della Confindustria: se il gettito Irap andrà secondo le previsioni, il mese di giugno farà registrare un avanzo record di 42-44.000 miliardi per il Tesoro. Peraltro l'incertezza sul successo dell'Irap è molta: in caso di risultato negativo, secondo gli esperti confindustriali «sarebbe necessario nei mesi successivi attuare uno stretto controllo delle spese» per evitare che il deficit superi il tetto desiderato, che è il 2,6%. «Aspettiamo i dati di giugno» ha detto ieri il ragioniere generale dello Stato, Andrea Monorchio. Nei ministeri del Tesoro e delle Finanze le primissime indicazioni sembrano piuttosto buone. La cifra di cui sopra pare però molto alta; mentre si considererebbe favorevole ogni risultato sopra i 30.000 miliardi di attivo. «I mercati sono tranquilli» notava ieri Ciampi, rispondendo a una domanda sui timori sorti dopo il fallimento della Bicamerale. L'unico rischio, secondo lui, è la mancanza di fiducia: «Questo è un punto fondamentale, perché altrimenti si rischia che le attese non si realizzino sia da parte degli imprenditori sia da parte dei risparmiatori». [r. r.] li ministro del Tesoro Carlo Azeglio Ciampi

Persone citate: Andrea Monorchio, Carlo Azeglio Ciampi, Ciampi

Luoghi citati: Debito, Italia, Roma