Teleioni, parte la guerra delle tariffe

Teleioni, parte la guerra delle tariffe Mentre divampa la polemica su Wind, Albacom e Infostrada si «collegano» a Telecom Teleioni, parte la guerra delle tariffe Da luglio per le interurbane si sceglierà tra tre gestori BOMA. La concorrenza aumenta ancora. Martedì Wind ha vinto la gara per la licenza del terzo gestore dei telefonini dopo Tim e Omnitel. Ieri Albacom e Infostrada hanno ottenuto la possibilità concreta di entrare in competizione nella rete fissa con Telecom Italia. Le due società, come farà successivamente la stessa Wind, hanno firmato il contratto di interconnesione con Telecom, cioè il contratto che consente di far dialogare i loro abbonati con quelli di Telecom. In sintesi: verso la fine dell'anno (o al più tardi dall'inizio del 1999) gli italiani potranno disporre di tre servizi di telefonini; dal primo luglio prossimo potranno scegliere per la rete fissa tra Telecom, Albacom e Infostrada (ma altri operatori entreranno in campo). Per ora la concorrenza nella rete fissa non riguarda le conversazioni urbane, ma le interurbane, il traffico internazionale e l'utenza affari. Per esempio, chi telefonerà dal prossimo mese a un abbonato Telecom di Milano dovrà comporre il prefisso 02 (che fra l'altro sta per diventare obbligatorio anche per le urbane); chi telefonerà partendo dalla rete Albacom (alla quale si sarà abbonato) dovrà digitare prima il codice 1077; chi si servirà di Infostrada batterà 1055. I futuri clienti della rete fissa di Wind useranno il 1088. I contratti di interconnessione sono «una tappa fondamentale per l'ulteriore liberalizzazione del mercato delle telecomunicazioni», come afferma Vito Gamberale, direttore generale dell'ormai ex monopolista Telecom. Adesso spetta all'Autorità garante delle comunicazioni tutelare «una corretta e completa competizione tra gli operatori», aggiunge Gamberale il quale si augura anche che le aziende italiane possano muoversi liberamente in Europa come consentito in Italia a tante aziende del continente. Wind è infatti formata, oltre dall'Enel con il 51%, da France Telecom e Deutsche Telekom che dispongono del 24,5 a testa. Albacom è formata da British Telecom, Bnl, Eni e Mediaset. Infostrada è costituita da Olivetti e Mannesmann e usufruisce della rete delle Fs. Risultato della liberalizzazione nella rete fissa dovrebbe essere un calo delle tariffe del 10-15%, come prevede Riccardo Ruggiero, amministratore delegato di Infostrada. Chicco Testa, presidente dell'Enel, è invece convinto che dopo la vittoria di Wind le tariffe dei telefonini «potranno scendere di una cifra intorno al 20-25%». Quindi, afferma l'amministratore delegato dell'Enel Franco Tato, «Wind porterà un reale contributo alla liberalizzazione del settore delle telecomunicazioni». Liberalizzazione che dovrebbe avvantaggiare gli utenti per le tariffe più basse, ma anche per l'offerta commerciale più am pia. Testa ha precisato anche che Wind investirà nei prossimi dieci anni 12 mila miliardi tra rete fissa e mobile. Tommaso Pompei, che ha condotto Wind al successo nella gara per il terzo gestore, ha ag giunto che sono in programma 10 mila assunzioni, in maggioranza nel Sud. In particolare a Napoli Est sarà collocata la sede della gestio ne contabile. Il sottosegretario alle Comunica zioni Michele Laurìa ha spiegato che «l'integrazione tra i servizi di rete fissa e mobile e una realistica previsione di sviluppo occupazio naie sono state le chiavi del sue cesso di Wind». Non mancano tut tavia le polemiche sul fatto che il governo di Romano Prodi abbia assegnato la licenza di terzo gestore dei telefonini (con il nuovo stan dard Dcs 1800) a una società che ha come azionista di maggioranza assoluta l'Enel, interamente pos seduta dallo Stato. L'altro sottosegretario Vincenzo Vita ha dichiarato che il governo è pronto a fornire tutte le spiegazioni necessarie in Parlamento. D ministro del Tesoro Carlo Azeglio Ciampi, che ha autorizzato l'Enel a partecipare alla gara, avverte che la sua privatizzazione «non è un problema di oggi», ma fa presente di non vedere collegamenti fra la vendita dell'azienda elettrica e il risultato della gara. Gli sconfitti, Picienne (arrivata seconda e formata da Mediaset, Bnl, Bt, Telenor, Ina e Italgas) e Telon (terza e costituita da Autostrade, Bell Canada, Distacom, Cafiri, Unicredito, Satap, Banca del Salento, Kefi e Tadfin), hanno preso atto del risultato. Ed Elserino Piol, che guida Picienne, ha annunciato di essere pronto a farsi da parte: «Al momento bisogna fare - dice - un esame sereno. Non credo ci sia sta- ta una valutazione politica, ma solo tecnica». Almeno per ora non si parla di ricorsi: «Ogni decisione spetterà al consiglio di amministrazione». In teoria Picienne può partecipare alla gara per il quarto gestore prevista per fine anno. Anche Telon ovviamente potrà farlo, ma non ha annunciato le sue intenzioni. «Non so se Telon si scioglierà o se correrà per la nuova gara», afferma Gian Maria Gros-Pietro, presidente dell'Iri a cui fanno capo Autostrade e Cofiri. L'esito della gara e gli sviluppi della concorrenza hanno avuto come era prevedibile ripercussioni in borsa: male Autostrade privilegiate (-4,35%) e Mediaset (-1,18), bene Olivetti che è anche azionista di Omnitel (+2,79) e Eni (+2,56), benissimo Ericsson (più 9,98) che è pronta a fornire apparati a Wind. [r. r.] 79,63 DOVE SQUILLA IL TELEFONINO [IL TASSO DI PENETRAZIONE DEI TELEFONI CELLULARI IN EUROPA CALCOLATI IN PERCENTUALE DELLA POPOLAZIONE] 42,44 55 25 «. > mmmm. ' »M - ***» 40 90 '3 «lilHJ ' 37,31 PREVISIONI 35'" 29,87 2M4 29,47 1JfL *6'°* 24,08 23,78 afefeì esxszz&s *mmM\ -«^ tu. 27,33 " -iiii 20,76 FINLANDIA SVEZIA ITALIA IRLANDA SVIZZERA PAESI FRANCIA BELGIO GERMANIA NORVEGIA DANIMARCA PORTOGALLO BASSI GRAN BRETAGNA AUSTRIA Il ministro delle Comunicazioni Antonio Maccanico