Pronto per la rame inglese il via libera sulle tavole

Pronto per la rame inglese il via libera sulle tavole Proposta della Commissione europea, allarme dalla Svizzera: stanno per arrivare 470 mila capi di bestiame malati Pronto per la rame inglese il via libera sulle tavole BRUXELLES DAL NOSTRO CORRISPONDENTE La carne inglese potrebbe tornare presto sulle tavole di tutto il mondo. Lo propone la Commissione europea che ieri ha fatto il primo passo per mettere fine al divieto assoluto di esportazioni che da oltre due anni pesava sui capi di bestiame britannici a causa dell'epidemia di «morbo della mucca pazza» (in termini scientifici Bse) che si era sviluppata in quel Paese. Non sarà assolutamente tutta la carne britannica a poter varcare di nuovo le frontiere, ma solo quella che risponde a determinati requisiti. La proposta si applica solo a quei capi di bestiame nati dopo il 1° agosto 1996, la data in cui la Gran Bretagna vietò l'alimentazione di bovini con le farine animali che avevano contribuito a diffondere il morbo, e naturalmente provenienti da fattrici immuni dalla Bse. In pratica potrà essere esportata la carne, senza ossa e senza tendini, dei vitelli che abbiano meno di 30 mesi ma più di sei mesi. Ogni capo di bestiame, la cui «storia» clinica sarà registrata sia su una sorta di passaporto individuale, sia in un sistema computerizzato collettivo, dovrà essere vissuto almeno sei mesi dopo la nascita per dimostrare l'assenza di Bse. Ma prima di poter diventare operativa la proposta della Commissione dovrà superare almeno un esame da parte degli Stati membri. Verrà infatti presentata domani al Comitato veterinario permanente, l'organismo tecnico dei Quindici che si occupa di tutto quel che concerne gli animali, che dovrà dare il suo via libera con un voto a maggioranza qualificata. Se questo non accadrà la questione passerà al Consiglio dei ministri dell'Agricoltura, che per approvare la proposta della Commissione avrà bisogno di nuovo di una maggioranza qualificata. E vista la delicatezza dell'argomento appare molto probabile che saranno alla fine i ministri a dover decidere sulla questione. In quella sede si potrà giocare la battaglia tra la Gran Bretagna, che da mesi faceva pressing sulla Commissione, e gli Stati meno propensi ad esporre a rischi - con i controlli in atto ormai inesistenti, sostiene Londra - i loro consumatori. Mentre il governo francese fa già sapere che si dovrà procedere con «estrema precauzione» e la Germania storce il naso alla prospettiva di una mossa che rischia di far calare tutto il prezzo della carne bovina, il Commissario all'Agricoltura Franz Fischler ha detto ieri che «si continuerà a far di tutto per tutelare la salute dei consumatori», ma che la carne di provenienza inglese non verrà distinta in alcun modo da quella degli altri Paesi dell'Unione europea. E dal gabinetto di Emma Bonino, il Commissario che si occupa appunto dei consumatori, si fa sapere che l'attenzione dovrà essere volta - se la proposta passerà - al rispetto rigoroso di tutti i criteri per evitare che un capo affetto da Bse possa finire sul mercato. Ma proprio mentre Bruxelles si prepara ad allentare la gcvnUlbsmupbI guardia sul fronte della «mucca pazza», le notizie che arrivano dal mondo scientifico sono tutt'altro che rassicuranti. Uno studio dell'Ufficio federale veterinario svizzero, pubblicato sull'ultimo numero del settimanale «New Scientist», mostra che analizzando con un test che ricerca gli anticorpi della Bse circa 1800 capi di bestiame ritenuti in buona salute, otto stavano in realtà incubando il morbo. Con una percentuale del 4,5 per mille, sostengono i responsabili dell'esperimento, lo scorso anno poco meno di 2000 capi colpiti da Bse in forma latente potrebbero essere finiti sulle tavole della sola Svizzera, mentre in Europa potrebbero arrivare addirittura a 470 mila. Una statistica preoccupante, anche se l'esiguità del campione esaminato lascia qualche dubbio sulle proiezioni, [f. man.] Il «disco verde» riguarderebbe solo gli animali nati in Gran Bretagna dopo l'agosto del '96 Polemiche per la proposta della Commissione Europea di riaprire le frontiere alle mucche inglesi

Persone citate: Emma Bonino, Franz Fischler

Luoghi citati: Bruxelles, Europa, Germania, Gran Bretagna, Londra, Svizzera