«Signora Rosselli, dimostri che è vedovo»

«Signora Rosselli, dimostri che è vedovo» Giallo sulla richiesta di vitalizio destinato ai perseguitati politici antifascisti «Signora Rosselli, dimostri che è vedovo» Spini: le hanno chiesto un certificato di morte di Nello FIRENZE. Non sono bastati processi, commemorazioni, convegni. Non importa che il sindaco di Firenze ogni anno vada a portare fiori sulla sua tomba. Per concedere un vitalizio alla vedova di Nello Rosselli, assassinato con il fratello Carlo 61 anni fa in Francia, lo Stato italiano avrebbe bisogno anche del suo certificato di morte. La vicenda, «che se non fosse tragica avrebbe del ridicolo», ha commentato il presidente della commissione Difesa della Camera, Valdo Spini, è nata dalla richiesta di assegno vitalizio destinato ai perseguitati politici antifascisti avanzata, per sopravvenuto stato di necessità, il 7 aprile scorso da Maria Vittoria Todesco, la vedova novantatreenne di Nello Rosselli. L'anziana e immobilizzata signora ha allegato alla domanda da inviare alla commissione del ministero del Tesoro il certificato di nascita, di matrimonio, di citta¬ dinanza. Né lei né il figlio Alberto hanno pensato al certificato di morte, la cui mancanza pare sia però bastata alla commissione, nella seduta di maggio, per bloccare la pratica. Non è tutto. In un primo tempo la commissione aveva anche chiesto un atto notarile che provasse che Rosselli, quando fu assassinato, conviveva davvero con la moglie. Una richiesta a cui poi si è deciso di soprassedere. Spini ha scritto una lettera al ministro del Tesoro, Carlo Azeglio Ciampi, per sollecitare la pratica per il vitalizio (circa 670 mila lire mensili). H ministro della Funzione Pubblica, Franco Bassanini, sconcertato dalla vicenda ha telefonato a Ciampi per verificare i fatti e per indicare le vie anmmistrative più rapide. Il ministro del Tesoro - si legge in una nota della Funzione Pubblica - già al corrente della vicenda, ha assicurato il collega di governo che «interverrà personalmen¬ te affinché gli uffici del Tesoro accolgano l'autocertificazione prevista dalla legge 127, in modo da evitare che si ripetano episodi analoghi, che mettono in difficoltà i cittadini». Bassanini da parte sua - conclude la nota - ha colto l'occasione per sottolineare che «l'ajnministrazione del Tesoro può direttamente raccogliere tutte le informazioni necessarie ai fini dell'assegnazione della pensione dagli uffici dell'anagrafe e dello stato civile oltre che attraverso la rete informatica dell'Inps». In serata è poi arrivata una precisazione dal Tesoro, secondo la quale «non è mai stato richiesto alcun certificato di morte». Il ministero sottolinea anche che la questione sarà «sicuramente risolta» nella prossima riunione della Commissione mterministeriale per le provvidenze ai perseguitati politici antifascisti e razziali, convocata per il 18 giugno prossimo. La richiesta della vedova Rosselli - prosegue la nota - è pervenuta al Ministero il 10 aprile 1998; nessun intralcio di tipo burocratico ha prodotto ritardi o impedimenti. Nell'istruttoria della pratica non è mai stato richiesto alcun certificato di morte. I tempi di decisione - conclude il Tesoro - vanno valutati in relazione al minimo di adempimenti procedurali richiesti dalla legge. [r. cri.] Nello Rosselli, ucciso nel '37

Luoghi citati: Firenze, Francia