«Accusai solo per rancore»
«Accusai solo per rancore» «Accusai solo per rancore» Ritratta un pentito, aveva fatto condannare un uomo a 25 anni CROTONE. Le rivelazioni di alcuni collaboratori di giustizia, tre gradi di giudizio, la condanna di un crotonese a 25 anni di reclusione per l'uccisione di un diciottenne. Giustizia fatta? No, visto che il principale di quei collaboratori ha ammesso di avere incolpato quella persona solo per rancori nei confronti della sua famiglia. Incolpato solo per rancore. Lui, il collaboratore, è Alessandro Covelli, 41 anni, uno dei pentiti di maggiore spessore della criminalità crotonese. Il condannato, forse innocente, è Franco Gumari. La vittima si chiamava Vittorio Cazzato, ucciso a colpi di pistola, in una stradina della periferia di Crotone, il 14 agosto 1990. Ieri il colpo di scena. Covelli è stato sentito dal gip di Modena, in un incidente probatorio, nell'ambito di un altro procedimento penale, per un'altra storia: un trentenne morto nel 1991 sull'autostrada tra Modena e Mantova. Salvatore Bevilacqua era morto in un incidente stradale. Una certezza che prese a vacillare quando proprio Covelli riferì che quell'incidente era l'effetto della somministrazione di una dose di cocaina tagliata con veleno per topi. E chiamò in causa il Gumari. «Ieri, davanti al gip modense - ha riferito uno dei difensori di Gumari, l'avvocato Maisano - Covelli ha detto che si è inventato tutto e che anche per l'omicidio Cazzato. Siamo intenzionati a chiedere subito la revisione del processo per l'omicidio Cazzato», [r. v.l
Persone citate: Alessandro Covelli, Cazzato, Covelli, Franco Gumari, Maisano - Covelli, Salvatore Bevilacqua, Vittorio Cazzato
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