Intini, debutto al Bottegone

Intini, debutto al Bottegone Riabilitazione per l'ex braccio destro di Craxi, oggi dirigente dei Sdi Intini, debutto al Bottegone D'Alema: è sempre stato un progressista ROMA. Per anni lo hanno subissato di sfottò, gli hanno affibbiato nomignoli velenosi, fino a quando ieri pomeriggio - ironia della storia - lo hanno accolto con tutti gli onori a Botteghe Oscure. Per la prima volta nella sua vita Ugo Intini, braccio destro di Bettino Craxi, è entrato nella stanza più importante di Botteghe Oscure, l'ufficio di Massimo D'Alema. E il momento più curioso - o surreale, a seconda dei punti di vista - è stato quando D'Alema si è rivolto all'antico nemico e senza batter ciglio ha detto: «Ma Intini è sempre stato un uomo di sinistra...». Certo, i tempi cambiano per tutti, ma quando Craxi era il cinghiatone e il nemico giurato di Botteghe Oscure, Intini era Ugo Palmiro: continuamente sotto tiro, accusato di «maccartismo» e di «servilismo». Poi, Ugo Palmiro si è inabissato, è scomparso dalla scena come tutto il psi e a quel punto, ma solo allora, è comparsa qualche pallida riabilitazione postuma per Inonesto» Intini. Ma nessuno, dalle parti del pds, avrebbe mai immaginato che sarebbe arrivato il giorno in cui Ugo Palmiro sarebbe entrato a Botteghe Oscure dalla porta principale per salire su dal Capo. «In verità, in quel palazzo ero già stato - racconta Intini ma soltanto nell'atrio per dare l'ultimo saluto a Giancarlo Pajetta, di cui ero grande amico». Ma i tempi cambiano, può capitare che la «Cosa-2 non decolla» (titolo dell'Unità di due giorni fa), può capitare che - per dirla con Intini - «alle ultime elezioni provinciali, i socialisti prendano il 4,3%, Rifondazione il 4,4% e i ps il 14,2%», insomma può capitare di scoprire, che i socialisti esistono ancora e dunque ecco scat¬ tare l'invito. Quattro giorni fa Marco Minniti, il braccio destro un po' appannato di D'Alema, ha telefonato ad Enrico Boselli e gli ha detto: «Massimo vorrebbe vedervi...». Detto fatto: ieri pomeriggio Boselli, assieme a Schietroma e Intini, si è presentato al Bottegone e dopo una decina di minuti di anticamera i socialisti sono entrati nello studio di D'Alema. Ci sono rimasti per quasi due ore e mezzo, segno che di cose da dirsi ce n'erano tante. D'Alema ha persino riconosciuto che i socialisti «hanno recuperato consensi nell'area del non-voto e tra l'elettorato di Forza Italia», ha scosso la testa quando si è parlato di «commissione di inchiesta per Tangentopoli», ma la scena madre si è consumata quando Intuii ha detto: «Oggi ma anche domani noi resteremo alleati, anche se conflittuali...». A questo punto il suo compagno di partito, Boselli, lo ha interrotto scherzosamente: «Ugo, forse stai un po' esagerando...». E a questo punto D'Alema è «scattato»: «Ma Intuii è sempre stato un uomo di sinistra...». Dice Ugo Palmiro a incontro concluso: «La politica non si fa con i risentimenti e d'altra parte io ho sempre avuto un rapporto cordiale con i dirigenti comunisti. Così come D'Alema ha avuto sempre un ottimo rapporto con me. E anche con Craxi...». [f. mar.] Era «Ugo Palmiro», accusato di maccartismo e servilismo Ora è un alleato conflittuale Ugo Intini: ieri è stato a Botteghe Oscure per la prima volta

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