Pesaro: orientali brutti e cattivi

Pesaro: orientali brutti e cattivi Dal 12 al 20 la Mostra del Nuovo Cinema dedicata agli autori asiatici Pesaro: orientali brutti e cattivi Avati e Moretti raccontano l'Italia degli Anni 80 ROMA. La produzione asiatica degli ultimi anni caratterizzerà, dal 12 al 20 giugno a Pesaro, la Mostra Internazionale del Nuovo Cinema che dal 1965 promuove opere ed autori «coraggiosi», ma non sempre conosciuti dal grosso pubblico. Accanto alle più recenti pellicole di Taiwan, tra le quali figura «The hole» di Tsai Ming-liang, premiata dalla critica al Festival di Cannes, verranno proposte altre opere di registi asiatici. Una rassegna, quella dei Paesi asiatici, che spazierà dall'opera prima del giapponese Satoki Kemmochi al «film scandalo» della Corea del Sud, del regista Jang Sun-woo. Quello di Kemmtichi è uno dei pochi film «non violenti» provenienti dal Giappone, mentre quello coreano in inglese è tradotto «Film cattivo» e in italiano «Film brutto». «E' un tentativo di falso cine- ma verità - sottolinea Adriano Apra, direttore della Mostra di Pesaro, girato fra i ragazzacci di Seul, che ne fanno di tutti i colori. Questo film, quando è stato presentato in Oriente, ha creato non pochi problemi per l'eccesso di violenza che viene rappresentato». Dopo le opere italiane degli Anni Settanta, analizzate nell'edizione '97 della Mostra di Pesaro, quest'anno l'evento speciale - curato da Lino Micciché - è dedicato alla produzione italiana degli Anni Ottanta. Una «stagione» che si ricorda soprattutto per le opere di Nanni Moretti, «Bianca», Francesca Archibugi, «Mignon è partita», di Roberto Benigni e Massimo Troisi «Non ci resta che piangere», di Maurizio Nichetti «Ho fatto splash», di Gianni Amelio «Colpire al cuore», di Giuseppe Tornatore «Il camorrista», di Giacomo Campiotti «Corsa di primavere», di Pupi Avati «Una gita scolastica» e di Carlo Mazzacurati «Notte italiana». La Mostra la aprirà comunque venerdì prossimo il «papà del nuovo cinema» Jean-Luc Godard con «La chinoise» del 1967. Al cineasta francese è infatti riservata una retrospettiva di 13 film proposti in lingua originale. [e. b.] Una scena di «The Hole»

Luoghi citati: Cannes, Corea Del Sud, Giappone, Italia, Pesaro, Roma, Taiwan