Calano i disoccupati tedeschi di Emanuele Novazio

Calano i disoccupati tedeschi LAVORO A maggio 233 mila in meno. Ma l'Spd accusa: risultato di aiuti statali Calano i disoccupati tedeschi Kohl torna a sperare per le elezioni BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE A quattro mesi da elezioni decisive per il futuro politico di Helmut Kohl e del suo partito, la Cdu, una significativa riduzione della disoccupazione e un'impennata della congiuntura offrono una boccata d'ossigeno a un Cancelliere che tutti i sondaggi confermano in difficoltà, di fronte allo sfidante socialdemocratico Gerhard Schroeder, ma al quale il miracolo era riuscito - quattro anni fa - grazie a un'inversione di tendenza nella situazione economica. La storia si ripete? Kohl ne è convinto, e la giornata di ieri è stata per lui una delle più allegre degli ultimi mesi. Ma l'Spd non condivide, e ritiene che buona parte del successo sia da attribuire a massicci aiuti pubblici: come dire che la ripresa del mercato del lavoro è drogata, e dunque poco più che un'illusione. Vediamo i dati. Per la prima volta da tre anni, in maggio il numero dei senza lavoro è diminuito rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente: al 31 maggio i disoccupati erano 4 milioni 197 mila, 223.400 in meno rispetto ad aprile, ma soprattutto 58 mila in meno rispetto al maggio '97. Bastano per giustificare l'entusiasmo, bastano per consentire al cancelliere Kohl e ai suoi ministri di considerare il risultato come il «segno di una svolta» garantito dall'affidabilità della politica del governo? Il dubbio è diffuso, ma di certo la battaglia per l'occupazione si conferma l'elemento chiave della campagna elettorale. Proprio mentre i dati venivano diffusi, ieri, cinquantamila disoccupati scendevano per strada, come fanno regolarmente ma con un successo inferiore alle aspettative dell'Spd. E' lo stesso presidente dell'Ente federale del Lavoro Bernd Jagoda, tuttavia, a invitare alla cautela: «Abbiamo raggiunto soltanto un traguardo intermedio», sottolinea, «grazie alla buona congiuntura di primavera, alla ripresa della domanda interna e agli interventi di sostegno decisi all'Est». Più ottimista il fronte industriale, che parla apertamente di «svolta», soprattutto nelle regioni occidentali. Nel complesso un segnale positivo, per il Cancelliere, rafforzato dai dati sulla congiuntura: nel primo trimestre di quest'an- no il prodotto interno lordo è cresciuto del 3,8% in termini reali, rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. E' l'aumento più consistente degli ultimi 8 anni: da quando la Germania è tornata unita, dunque, e l'auspicio non è da poco. Ma le previsioni del centro studi della «Deutsche Bank» invitano piuttosto alla prudenza: la buona ripresa dei primi tre mesi dell'anno è dovuta soprattutto a fattori eccezionali, oltre che a un'ottima tenuta delle esportazioni, sottolinea il principale istituto privato di credito in Europa. Nel primo trimestre ci sono stati due giorni di lavoro in più rispetto all'anno precedente; il clima più mite ha favorito lavori all'aperto che il freddissimo inverno precedente aveva ostacolato; e l'aumento di un punto Iva a partire dal primo aprile ha spinto molti tedeschi ad anticipare acquisti previsti per i mesi successivi, spingendo il mercato interno. Commenta l'autorevole quotidiano economico «Handelsblatt»: «Troppa euforia sulla ripresa potrebbe trasformarsi in un boomerang, per Kohl». Emanuele Novazio II Cancelliere tedesco Helmut Kohl

Persone citate: Bernd Jagoda, Gerhard Schroeder, Helmut Kohl, Kohl

Luoghi citati: Europa, Germania