Hesi: apertura agli stranieri

Hesi: apertura agli stranieri Hesi: apertura agli stranieri Forza Italia, privatizziamo l'ente ROMA. Soddisfatti i sindacati per la scelta del terzo gestore della rete mobile. Proteste invece sul versante politico, con motivazioni diverse, da Rifondazione comunista e dai partiti dell'opposizione. La decisione del governo, che ha dato la palma della vittoria alla società Wind, non piace a Nerio Nesi, esperto economico di Rifondazione comunista, in quanto dà il segnale di via libera all'ingresso in Italia di due colossi stranieri delle telecomunicazioni. Nesi chiarisce di essere «favorevole agli scambi di partecipazioni, ma a condizione che siano scambi veri». In altre parole, il partito di Bertinotti chiede «reciprocità», la possibilità autentica che le imprese italiane possano crescere all'estero, altrimenti ci sarebbe il rischio «di una pericolosa colonizzazione». Di tutt'altra natura le critiche piovute dal centro-destra. Particolarmente furiosa la reazione di An che, con Italo Bocchino, accusa il governo di essere «fazioso e statalista». Accusa Bocchino: «Dopo aver parlato per anni della necessità di privatizzare al fine di entrare in Europa, la sinistra coglie la prima occasione buona per statalizzare un settore strategico». Chiaro il riferimento alla presenza dominante dell'Enel, società controllata dal Tesoro, nella società Wind. Dello stesso tenore le critiche di Benedetto Della Vedova (lista Pannella), che parla di «espansione aggressiva della presenza dello Stato nell'economia italiana», mentre Alio Lannutti, presidente dell'Adusbef, ha puntato l'indice contro il Tesoro «che ha assegnato, tramite il controllo bulgaro dell'Enel, la licenza a se stesso». Altrettanto negative le osservazioni di Ilario Floresta, responsabile delle telecomunicazioni di Forza Italia: «Adesso - dice Floresta - il governo si deve subito porre il problema di privatizzare l'Enel e di conseguenza la controllata Wìnd». L'esponente «azzurro» auspica che almeno «si determini una competizione vera da cui traggano vantaggio gli utenti e che si ridia ossigeno alle aziende dell'indotto, soprattutto al Sud». E proprio le prospettive in termini di occupazione dominano i commenti, di to¬ no complessivamente soddisfatto, che giungono dal mondo sindacale. «Dal punto di vista dei tre competitori - ha detto il segretario confederale della Cgil, Walter Cerfeda - è forse la soluzione più robusta per quanto riguarda l'assetto societario». Dunque, secondo l'esponente sindacale «il nuovo competitore appare molto solido e può rappresentare un soggetto che dà garanzie, mentre si aprono prospettive interessanti anche dal punto di vista occupazionale». Il sindacato, però, non si accontenta di promesse. Annuncia Cerfeda: «Già domani mattina (oggi, ndr) richiederemo un incontro urgente con la società vincitrice, non tanto per discutere il piano industriale quanto l'assetto contrattuale, visto che le assunzioni partiranno da subito. Pensiamo ad un contratto attinente al servizio telefonico». Soddisfazione anche dal segretario confederale Cisl, Natale Forlani. A suo giudizio, si è trattato di una competizione «molto valida» fra tre buoni progetti. «Adesso - conferma Forlani - comincia il confronto sul piano industriale e vedremo di far mantenere le promesse di sviluppo occupazionale». [r. r.] Fedele Confalonieri Mediaset era in gara con l'Eni e gli inglesi

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