Telefonini, l'Enel è il terzo gestore

Telefonini, l'Enel è il terzo gestore Wìnd (con Deutsche e France Télécom) batte Mediaset, Eni e Autostrade. Entro l'anno quarta gara Telefonini, l'Enel è il terzo gestore Subito scoppia la polemica ROMA. Anche i telefonini. L'Enel non fornirà più solo la luce agli italiani. Con la regia dell'amministratore delegato Franco Tato, l'azienda elettrica ha vinto la gara per il terzo gestore di telefonia mobile. La licenza è stata infatti assegnata a Wind, di cui l'Enel detiene il 51% e la France Télécom e la Deutsche Telekom il 24,5% a testa. Toccherà così a Wind fare concorrenza alla Tim e all'Omnitel con il nuovo servizio Dcs 1.800 che si aggiunge al Gsm e al vecchio Tacs. Servizio che potrebbe essere offerto da fine anno, così come per debuttare nel dcs 1.800 Tim e Omnitel dovranno aspettare sei mesi. Il verdetto è stato proclamato alle 19.15 di ieri dal presidente del Consiglio Romano Prodi e da cinque ministri, Carlo Azeglio Ciampi, Antonio Maccanico, Pierluigi Bersani, Nino Andreatta e Franco Bassanini, titolari di Tesoro, Comunicazioni, Industria, Difesa e Funzione pubblica. E' lungo l'elenco degli sconfitti, ma spicca un nome su tutti: quello di Silvio Berlusconi, re delle televisioni con Fininvest-Mediaset e anche leader del Polo di opposizione. Ed è la seconda volta che invano il gruppo di Berlusconi tenta di sfondare nei cellulari: la prima volta fu battuta dall'Omnitel il 28 marzo 1984. Ma quello stesso giorno si consolò con la vittoria alle elezioni politiche. In questa occasione deve accontentarsi del positivo risultato alle amministrative parziali di domenica. Ma non può dimenticare che Tato è stato alla guida delle sue aziende. Alle spalle di Wind, Mediaset si è piazzata al secondo posto con la cordata Picienne di cui detiene il 25% come British Telecom e nella quale figurano la Telenor con il 20% e ognuna con il 10% Bnl, Ina e Italgas. Al terzo posto si è qualificata Telon, formata da Autostrade (27%), Bell Canada (27), Distacom (22), Co firi (7,5), Unicredito (7) e Satap, Banca del Salento, Kefi e Tadfin con quote minori. Wind ha ottenuto 823,6 punti contro i 766,1 di Picienne e i 655,1 di Telon. Il punteggio è stato asse gnato dal Crediop incaricato di giù dicare le offerte e il governo ha approvato all'unanimità la sua gra duatoria. In base al meccanismo della gara, ogni concorrente poteva ottenere fino a un massimo di mille punti, attribuiti in base a un giudi zio sul piano industriale, il progetto tecnico, le prospettive eocnomiche, l'impatto occupazionale, gli investimenti in particolare al Sud, la qualità del gruppo dirigente. L'offerta di Wind (quattro casse di documenti per 300 chili) è quindi stata considerata complessivainen te migliore. Il consorzio formato dall'Enel, che ha già ottenuto la possibilità di entrare in concorren za con la Telecom Italia per la rete fissa, è guidato da Tommaso Pom pei che ha già gustato la vittoria nel 1994 con Omnitel. Prevede di avere nel 2007 un fatturato di 10 mila mi bardi, 8 milioni di clienti ovvero il 20% del mercato e 10 mila dipen denti. Sono annunciati investimenti per 12 mila miliardi. Punto di forza dell'Enel è la sua rete di telecomunicazioni, creata per le esigenze aziendali e già dota ta di 540 radio-stazioni. Ripetuta mente accusato di espansionismo Tato ha sempre sostenuto che l'È nel vuole semplicemente sfruttare la disponibibtà di una rete già esi stente, valorizzandola. E ha assicu rato che gb investimenti nelle tele comunicazioni non peseranno sulla bolletta della luce. L'azienda è stata anche bersagliata ripetutamente per il fatto di essere controllata al 100% dallo Stato: in pratica il go verno ha decretato ieri la vittoria nella gara per il terzo gestore dei te lefonini di un'azienda pubblica Tato, autorizzato dal Tesoro a com petere, però rivendica di essere in attesa della privatizzazione e in ogni caso i programmi prevedono l'approdo in borsa per Wind. C'è poi la questione dei partner: France Télécom e Deustche Telekom vantano una lunga storia monopolista nei rispettivi paesi. In una nota a commento della vittoria, Wind sostiene che «offre un reale contributo alla liberabzzazione del settore delle telecomunicazioni in Italia». E la concorrenza ormai è sempre più aperta. Con benefici per i prezzi e i servizi, come ricorda Maccanico. La fine della gara per il terzo gestore è considerata «uno stimolo per Tim» dall'amministratore delegato Umberto De Julio, «un ulteriore passo» per la liberabzzazione. E Silvio Scagba, per l'Omnitel, non si preoccupa dei «concorrenti purché la regole siano chiare e senza ambiguità». Gb sconfitti potranno tentare presto la rivincita. Maccanico ha intenzione di indire entro l'anno la gara per il quarto gestore, anche se esistono problemi per la disponibibtà di frequenze. Per il momento a Picienne non resta che dichiarare: «Tra noi e Wind solo 57 punti su mille. Aspettiamo di capire come questa differenza sia stata stabilita e quali valutazioni siano state attribuite alle singole componenti». Picienne crede che «i veri perdenti siano i consumatori». Telon si limita a prendere atto del risultato. Per ora le due cordate sconfitte non annunciano ufficialmente ricorsi come ventilato da giorni. In futuro si vedrà. Roberto Ippolito ~^ ti—« ti—ti—ti~ WIND Enel 51,0% France Telecom 24,3% Deutsche Telekom Mf5%, CHI C'ERA IN CORSA X—ti~~\ —ti—ti—ti—ti~ PICIENNE British Telecom Mediaset Telenor Bnl Ina Italgas ti ti ti ti ti ti~ TELON Autostrade 37,0% Bell Canada Distacom Cofiri Unicredito 7%, Satap 3%, Banca del Salento 3%, Kofi 2%, Tadfin 1,5% DOVE SQUILLA IL CELLULARE Ecco la classifica dei primi 10 paesi europei per numero di contratti al 30 aprile 1998: Italia 13.450.000 37,0% Svezia 3.382.500 Germania 9.515.000 Finlandia 2.293.309 Gran Bretagna 9.290.000 Olanda 1.981.371 Francia 6.881.100 Norvegia 1.771.347 Spagna 4.858.000 Portogallo 1.745.300