«Mai più neonati nei rifiuti»
«Mai più neonati nei rifiuti» Campagna a Roma «Mai più neonati nei rifiuti» ROMA (Attacca» il neonato sul cassonetto. Un adesivo con la foto di un bambino che spunta da una pattumiera sarà affisso su tutti i bidoni della spazzatura di Roma. Un monito a chi si appresta a disfarsi di un piccolo non voluto e vissuto come un peso insostenibile. Un'idea del comitato «Un neonato vivo al Duemila» che dal 1992 propone il ripristino della «ruota», la creazione di punti franchi e protetti dove i neonati possano essere consegnati, anche da persona diversa dalla madre, in maniera del tutto anonima. La proposta prevede anche l'istituzione di un numero verde al ministero dell'Interno che «nel rispetto del più assoluto anonimato, informi sui punti di raccolta dei neonati». «Si eviterebbero così tante tragedie inutili», spiega Grazia Passeri, portavoce del comitato. «Un modo per aiutare le donne che non hanno il coraggio di varcare la soglia di un ospedale». Donne che invece, sostengono i fautori della ruota, sarebbero meno impaurite ad avvicinarsi a un convento, una scuola, una chiesa, per lasciare il loro «pacchetto». Il comitato ha pensato alla realizzazione di piccole strutture, gestite da volontari, sotto la supervisione del sindaco, aperte 24 ore, dove le donne possano lasciare il bambino che potrà essere subito trasferito in ospedale. «La madre così non diventa un'assassina - sottolinea il magistrato Margherita Gerunda - e il figlio può essere adottato. L'infanticidio è sempre esistito, sembra un dramma ineluttabile, bisogna attrezzarsi a prevenirlo». In realtà esiste già una legge che protegge la madre che non vuole riconoscere il proprio figlio. Ma non basta. «L'anonimato in una grande struttura non è garantito», avverte l'avvocato Cinzia Meloni. Per questo accanto al progetto di legge per la «ruota» è stata inviata una petizione al Garante per la Privacy perché vengano impedite le fughe di notizie e puniti i responsabili. Per affiggere i manifesti sui cassonetti è stato necessario chiedere l'aiuto all'Ama, l'azienda municipalizzata presieduta da due mesi da Gianni Orlandi. «Ho dato il mio appoggio a questa iniziativa - ha detto il manager - e spero che abbia successo perché non si può arrivare al Duemila senza salvaguardare la nostra risorsa più importante: i bambini. Loro rappresentano il futuro». Le cifre che parlano di questo fenomeno fanno riflettere. Dal 1996 ad oggi 38 piccoli sono stati abbandonati e venti di loro non hanno avuto scampo. La «ruota» e la campagna di informazione, assicurano i promotori, potrebbero salvare trenta vite ogni anno. Sull'esempio di Roma molte altre città accoglieranno presto sui cassonetti la faccia di un bambino che chiede aiuto e che rischia di finire nel tritarifiuti. Una campagna per cui si sono mobilitati anche tanti volti noti, come quello di Dalila Di Lazzaro e di Fabrizio Frizzi. Tra i vip anche una «voce», quella di Leonardo DiCaprio, o meglio del suo doppiatore italiano. Francesco Pezzuli appofitterà della «DiCaprio mania» per raggiungere dalla radio le sue fans visto che proprio le ragazzine sono spesso protagoniste di questi episodi. [m. e]
Persone citate: Cinzia Meloni, Dalila, Fabrizio Frizzi, Gianni Orlandi, Grazia Passeri, Leonardo Dicaprio
Luoghi citati: Roma
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