In edicola le foto scandalo di Monica di Andrea Di Robilant
In edicola le foto scandalo di Monica SEXYGATE La famiglia teme una caduta di immagine: è l'ultimo pasticcio dell'avvocato licenziato In edicola le foto scandalo di Monica Vanity Fair pubblica il servizio sulla Lewinsky WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Oggi, finalmente, escono «le foto». E Vanity Fair, che le pubblica, prevede l'assalto alle edicole di New York, dove, per accordi eccezionali, il mensile esce con una settimana di anticipo rispetto al resto del Paese. Chi segue con attenzione la saga di Monica Lewinsky ricorderà che un paio di mesi fa l'ex stagista della Casa Bianca decise di posare sulla spiaggia di Malibu per Ù celebre fotografo di Vanity Fair, Herb Ritts. La notizia fece un certo scalpore. Monica era sotto inchiesta, rischiava rmcriminazione, era in trattativa per ottenere l'immunità dal procuratore Kenneth Starr e se ne andava in California a farsi fotografare come una vamp. La sua popolarità, già in crisi, subì un altro colpo. In realtà l'idea del servizio fotografico era stata partorita dal suo avvocato di allora, William Ginsburg, il quale spiegò che la sua giovane cliente viveva da troppe settimane rinchiusa e aveva bisogno di aria, di libertà, «di sprigionare la sua libido». L'espressione non era delle più febei. Anzi, alla famiglia Lewinsky non piacque affatto. E proprio Ù servizio fotografico e il contorno di dichiarazioni fanfaronesche portò i genitori di Monica a sbarazzarsi di Ginsburg. Ma il danno ormai era fatto. La famiglia non poteva più bloccare il servizio che ha definito «l'ultimo pasticcio di Ginsburg». E non era proprio il caso di riporre le loro speranze in un atto di auto-censura da parte di Vanity Fair: lo scoop era davvero troppo eccezionale per rinunciarvi. Nel frattempo la nuova squadra di avvocati assunta dalla famiglia Lewinsky - Paco Cacheris e Jake Stein, due vecchie volpi del foro di Washington - si è messa al lavoro per rifare la nuova immagine pub blica di Monica. Un'immagine mol to diversa da quella costruita dal l'avvocato-impresario Ginsburg, il quale diceva di essere come un vec chio zio per Monica («Ho baciato l'interno dei suoi cosciotti quando era ancora un bebé») ma che in realtà diede spesso l'impressione di usare la vicenda Lewinsky per rimanere sulla ribalta. Ginsburg ave va cercato di trasformare Monica in una sorta di diva hollywoodiana che andava in giro solo in limousine e faceva poche e fugacissime apparizioni in ristoranti costosi. Cacheris e Stein - assistiti da Judy Smith, la nuova consulente media voluta dalla madre di Monica - stanno invece lavorando su un'immagine molto più sobria in vista di una sua testimonianza davanti al Gran giurì. Niente più limousine, solo taxi. Niente acconciature esagerate, ma piuttosto un taglio di capelli semplice e ordinato. E gli abiti: colori scuri, tagli classici, da brava ragazza. Per cui non sorprende la notizia divulgata ieri dal Daily News, secondo cui Cacheris e Stein hanno reagito «con orrore» quando hanno visto le foto del servizio sulla Monica versione Ginsburg che esce oggi su Vanity Fair. Andrea di Robilant La rivista Vanity Fair, che pubblica oggi le foto di Monica Lewinsky, prevede l'assalto alle edicole di New York, dove, per accordi eccezionali, il mensile esce con una settimana di anticipo rispetto al resto del Paese
Luoghi citati: California, New York, Washington
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