Miccichè: ricordatevi il caso Blusotto
Miccichè: ricordatevi il caso Blusotto INTERVISTA IL COORDINATORE DI FORZA ITALIA Miccichè: ricordatevi il caso Blusotto «La Procura sta sparando in alto, lui sarebbe come Al Capone» SROMA ERIO: «Sono sicuro che Gaspare Giudice saprà diradare ogni ombra di sospetto». Serissimo: «Però, non esiterei a prenderlo a calci nel sedere se solo un decimo degli addebiti fosse vero». Scherzoso: «Una volta tanto difendo un Giudice...». Però, onorevole Miccichè, qui c'è poco da scherzare, a sentire la procura e il gip di Palermo. Che definiscono il suo braccio destro - vice coordinatore di Forza Italia in Sicilia - come «organico al sistema di potere mafioso». «Se stiamo a guardare, per Mu¬ sotto c'era il doppio delle accuse. Ed è finita come è finita». Lei ha ovviamente parlato della cosa con Berlusconi. «Sì, il presidente mi ha chiamato stamattina per avere informazioni. Giustamente vuole sapere cosa sta succedendo, e quale è la nostra posizione». E quale è? «Non può che essere una posizione attendista, in attesa di verificare quale sarà la linea difensiva di Giudice. Lui peraltro, con un comunicato molto chiaro, ha chiesto di evitare qualsiasi polemica, e soprattutto di non politicizzare quello che gh è successo. Perciò, io non farò niente di tutto questo. Anzi, sarei anche in black out, per quanto riguarda eventuali dichiarazioni sul caso. Vorrei evitare veleni». Ha parlato anche con Giudice, oggi? «Sì, e a lungo. Lui sostiene che sono accuse infondate, e di essere nelle condizioni di spiegare tutto, nei dettagli. Mi è sembra¬ to sereno, tranquillissimo. Per questo motivo sono sereno anche io». Pensa di spiegare anche gli incontri che secondo l'accusa avrebbe avuto con Giuseppe Panzeca, avvenuti nella sede palermitana di Forza Italia? «Mi ha detto che avrebbe serenamente spiegato anche l'eventuale conoscenza con queste persone. Io sono sereno per via di questa sua certezza. Ma non c'è dubbio che, nel caso in cui qualcuno degli addebiti mossi a Giudice risultasse vero, non esiterei a prenderlo davvero a calci nel didietro. Come ho fatto in altre occasioni, con altre perso¬ ne». Quando? «Alcuni anni fa, quando scoprimmo che in un Comune siciliano c'era qualcosa che non andava in Consiglio comunale. Allora ritirammo anche il simbolo di Forza Italia. Questo è sempre stato l'atteggiamento del nostro partito, specialmente in Siciha, dove il pericolo di infiltrazioni e di conoscenze scomode è sempre dietro l'angolo». Ma lei, personalmente, cosa pensa di questa storia? «Penso che sono accuse enormi, certamente esagerate. E che la Procura sta sparando altissimo... Se fosse tutto vero, Giudice sarebbe un gangster a livello di Al Capone. Quindi, o è una specie di Dottor Jekyll e Mister Hyde, oppure mi sembra difficile che abbia potuto commettere certe cose». E adesso che fate, voi in Sicilia? «Aspettiamo di capire le carte, e di vedere la difesa che lui deciderà di adottare. Poi, io dico: lasciamo che la giunta per le autorizzazioni a procedere esamini tutti i documenti. Oltretutto, questa è una giunta di cui mi fido ciecamente, e che sino ad oggi ha dimostrato grande equilibrio, quindi... Quando tutto sarà più chiaro, allora decideremo». Brunella Giovara Gianfranco Miccichè
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