Il politico
Il politico Il politico «Ho la coscienza tranquilla» PALERMO DAL NOSTRO CORRISPONDENTE «Non ho mai fatto nulla che possa rimproverarmi. Sì, sono sereno». Così Gaspare Giudice, da due anni deputato forzista, ha commentato a Montecitorio la richiesta del suo arresto per mafia avviata dalla Direzione distrettuale antimafia della procura di Palermo. Tirato, una sigaretta dopo l'altra, Giudice ha tenuto a far sapere che «in 55 anni di vita il mio comportamento è sempre stato irreprensibile». Il parlamentare azzurro appartiene ad una famiglia aristocratica (principi e baroni) che nel suo patrimonio includeva quote di una miniera di zolfo e terreni nella periferia orientale di Agrigento. «La notizia mi è giunta inaspettata e non ho la minima idea di quale sia il motivo per cui hanno richiesto il mio arresto ha anche detto Giudice -, comunque rimango profondamente sereno, anche se turbato per la mia famiglia. Aspetto di vedere le carte e poi mi difenderò nelle sedi istituzionali». Il primo passo che Giudice ieri mattina ha fatto è stato di raggiungere gli uffici della giunta per le autorizzazioni a procedere, accompagnato dal collega Elio Vito, con l'intenzione di esaminare gli atti dell'inchiesta che però ufficiali dei carabinieri e del Gico della Guardia di Finanza hanno depositato nella segreteria generale di Montecitorio. La notizia del coinvolgimento del numero 2 di Forza Italia in Sicilia in quest'indagine antimafia ha suscitato sorpresa a Bagheria, 55 mila abitanti, cuore del suo collegio elettorale a una quindicina di chilometri da Palermo. Il sindaco forzista Giovanni Valentino, avvocato civilista: «Sono senza fiato. Spero che la verità sia più favorevole di quella che al momento può apparire. Con me Giudice è sempre stato un gran signore in tutti i sensi». [a. r.l
Persone citate: Elio Vito, Gaspare Giudice, Giovanni Valentino, Giudice
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