Prodi rassicura Bonn sulla nuova Italia di Emanuele Novazio

Prodi rassicura Bonn sulla nuova Italia Il premier sdrammatizza: il voto non influirà sulla stabilità del governo Prodi rassicura Bonn sulla nuova Italia «I risultati saranno buoni in modo progressivo» BONN. Presidente Prodi, non teme che la stabilità del suo governo sia compromessa dalla sconfitta elettorale dell'Ulivo e dal voto contrario di Rifondazione all'allargamento della Nato? Romano Prodi ha appena finito di parlare ai massimi rappresentanti dell'industria tedesca riuniti a Bonn per i 50 anni della loro associazione, il Bdi - di fronte ai quali ha presentato con orgoglio i successi conseguiti sulla via dell'Euro. L'improvvisa ricaduta nei problemi di politica domestica', propiziata dai giornalisti italiani, gli consente un sospiro rassegnato. Per sdrammatizzare, alleggerisce: «Il voto è già stato deciso chiaramente al Senato. Non ci sono elementi per prevedere maggiori insidie alla Camera», risponde cauto. Neanche di fronte a un risultato elettorale che spingerà l'opposizione a negare il proprio appoggio al governo, già insidiato dalla fronda di Rifondazione? «Non credo che il risultato delle amministrative potrà influenzare il voto su un problema di portata completamente diversa come quello della Nato», replica Prodi. «E non credo nemmeno che possa influire sulla stabilità del governo. E poi, non agisco secondo le dichiarazioni dell'opposizione. La responsabilità di un voto contrario sarà loro:, il problema è più loro che mio». Se Prodi sdrammatizza la sconfitta dell'Ulivo e getta acqua sul fuoco delle difficoltà di casa, qualche dubbio sul futuro del governo italiano - forse - ce l'hanno anche gh ospiti che affollano la Beethovenhalle per la festa del Bdi. Le maggiori perplessità sulla stabilità italiana, e sulla capacità di mantenere i risultati ottenuti con grandi sforzi, vengono proprio dalla Germania: il più sospettoso, il più diffidente fra i nostri partner europei. A loro Prodi - primo capo di un governo italiano e unico politico stra¬ niero invitato alla manifestazione di Bonn - invia un messaggio rassicurante, sormontato dall'orgogliosa registrazione del cammino compiuto dalla «nuova Italia, capace di condividere e far fronte alle proprie responsabilità»: «Abbiamo ancora un enorme debito pubblico, è vero. Ma nel documento di programmazione economica e finanziaria è prevista una riduzione annua del 3%, in modo da arrivare sotto il 100% nel 2006. Potevamo fare di più? Non volevamo frenare la crescita e far soffrire il Paese». Il confronto con la «stabile» Germania, che ha appena ricevuto notizie confortanti sull'evoluzione del mercato del lavoro con grande sollievo per il Cancelliere Kohl, si impone anche sul fronte dell'occupazione: ((Abbiamo conseguito alcuni risultati che indicano un'inversione del ciclo, in questo campo. Ma dovremo aspettare qualche settimana perché questi segnali si trasformino in un cambiamento costante: nei prossimi mesi, credo che i risultati saranno buoni in modo progressivo». Ma, aggiunge Prodi, «la difesa dell'occupazione ha come strumento principale la difesa dello sviluppo, ed è su questo che lavoriamo». Infine i tassi, un altro riferimento obbligato alla Germania: «In Italia continuerà la tendenza al loro abbassamento», dice il presidente del Consiglio. La missione lampo è terminata, e il bilancio è obiettivamente positivo: a Bonn, Prodi era l'ospite d'onore di una manifestazione che ha richiamato, oltre al cancelliere Kohl, il suo sfidante socialdemocratico Gerhard Schroeder, e che per tutto il giorno è stata la vetrina dell'attualità politica tedesca. Sul palco della «Beethovenhalle», in fondo, non c'erano i rappresentanti di Paesi più affini alla tradizione e all'austerità tedesca, come la virtuosa Olanda: c'era il premier di un Paese per anni guardato a vista, qui. Emanuele Novazio Il Cancelliere tedesco Helmut Kohl

Persone citate: Gerhard Schroeder, Helmut Kohl, Kohl, Prodi, Romano Prodi

Luoghi citati: Bonn, Germania, Italia, Olanda