Sulla Nato il governo rischia

Sulla Nato il governo rischia Anche Washington tenta il dialogo con Bertinotti. Cossiga promette i suoi voti. Ibernata la Bicamerale Sulla Nato il governo rischia Nuova ferita per Prodi: Berlusconi accolto nelPpe ROMA. In marcia verso il voto sull'allargamento della Nato a tre Paesi dell'Est, con il massimo della confusione possibile. Tutti i partiti sono in preda a convulsioni di fronte ad una scelta di politica internazionale che, a rigor di logica, non dovrebbe creare problemi a nessuno. E invece nella maggioranza c'è il timore che gli alleati possano essere tentati, in coincidenza con il voto sulla Nato che si preannunzia anomalo (i cossighiani a favore a compensare i «no» di Rifondazione), di minacciare una crisi di governo. Anche se il braccio destro di Prodi, Enrico Micheli, lo esclude: «Se il governo deve essere mandato a casa lo decide il Paese». Intanto Forza Italia è stata ammessa nel partito popolare europeo. La strenua battaglia del fronte del no, guidato dai popolari italiani, ha tenuto alta la tensione, ma alla fine i venti eurodeputati azzurri sono stati ammessi nel salotto buono dei moderati in cui siedono Kobl, Aznar, Martens e i conservatori britannici. Novazio, Rapfsarda e Singer ALLE PAGINE 2 E 3

Persone citate: Aznar, Berlusconi, Bertinotti, Cossiga, Enrico Micheli, Martens, Novazio, Prodi, Singer

Luoghi citati: Roma, Washington