Alla ricerca di professionalità

Alla ricerca di professionalità Gestione di capitali: come è profondamente cambiato lo scenario italiano Alla ricerca di professionalità Il giusto investimento pensando al futuro In questi ultimi anni lo scenario italiano è profondamente cambiato: gli investitori non possono più fare affidamento sugli alti rendimenti nominali e reali provenienti da forme tradizionali di investimento a basso rischio. Anche l'approccio alla gestione dei capitali deve evolvere di conseguenza. UNO SCENARIO NUOVO Cct, Btp e Bot ormai offrono rendimenti molto vicini al tasso d'inflazione. I recenti sforzi del governo, uniti alla necessità di raggiungere i requisiti necessari alla partecipazione all'Unione Monetaria Europea, hanno dato all'Italia una struttura dei tassi di interesse molto più simile, rispetto al passato, a quella delle altre nazioni del G7. L'epoca dei rendimenti elevati rispetto al rischio è ormai tramontata. L'Italia, e l'Europa Continentale in genere, stanno affrontando ora gli stessi cambiamenti attraverso cui sono passati la Gran Bretagna e gli Usa nel corso degli anni Ottanta. In particolare è ormai evidente che gli strumenti pensionistici gestiti dallo Stato non sono più in grado di soddisfare le aspettative dei contribuenti. Il problema si presenta con caratteristiche particolarmente preoccupanti nel nostro Paese, a causa dell'invecchiamento a cui sta andando incontro la popolazione: è nostro il record per l'indice di natalità più basso del pianeta ed ormai si conta quasi un bambino per ogni anziano sopra i 65 anni. Non solo, ma gli enti pubblici non hanno capitalizzato le somme versate dai contribuenti nel passato. E' evidente quindi che la base attiva dei contribuenti sarà incapace di sostenere la totalità dei futuri pensionati ai livelli attuali. Beperire i fondi necessari alla copertura dei costi aumentando lo sforzo contributivo, già notevole, che grava sulle spalle delle imprese e dei lavoratori, sarebbe ingiusto ed inaccettabile. Da noi questa presa di coscienza sembra una cosa recente. Altrove invece, in particolare in Nord America e in Gran Bretagna, da almeno 20 anni i risparmiatori sono consapevoli di doversi premunire e di dover adottare strategie di investimento adeguate, finalizzate alla salvaguardia del loro futuro di pensionati. Stabiliscono quindi i propri obiettivi in termini di rendimento e scelgono le modalità più adeguate per conseguirli. Non estranea ai cambiamenti in corso è la deregolamentazione finanziaria, conosciuta nel mondo anglosassone come «Big Bang». La liberalizzazione dei mercati ha incrementato la complessità degli scenari, ma anche l'innovazione e le possibilità di investimento. Un semplice esempio: negli ultimi due anni in Italia le trenta società più attive hanno immesso sul mercato, in media, 20 fondi di investimento ognuna. In pratica è nato un nuovo fondo per giorno lavorativo! In questa prospettiva l'investitore, non può più attendersi di risolvere ogni problema con i tradizionali Titoli di Stato a basso rischio ed alto rendimento. Deve allargare le proprie prospettive di investimento, tenendo presente un insieme di fattori più ampio. Nel corso della propria esistenza, ogni nucleo familiare si trova a dover affrontare diverse fasi di programmazione finanziaria, la cui importanza o complessità è legata agli obiettivi ed all'evoluzione del ciclo di vita della famiglia stessa. I fattori determinanti di questa programmazione sono: Il budgefing: cioè il processo di controllo delle spese correnti e straordinarie. La tassazione: ogni famiglia ha interesse a minimizzare gli esborsi relativi a questa voce... Le assicurazioni: è importante garantire una copertura adeguata dei diversi rischi, da quelli riguardanti i beni immobili al rischio di perdere il proprio reddito. Il controllo delPindebitaniento: quali che siano le scelte adottate, queste devono garantire il mantenimento del livello di indebitamento entro limiti accettabili. Gli investimenti: devono essere distribuiti in funzione degli obiettivi, distinguendo investimenti finanziari e non, piani di pensione integrativa, programmazione finanziaria e fiscale della successione ereditaria. Per ciascuna di queste fasi, quanto più complessi e rilevanti sono gli obiettivi, tanto più diventa necessario affidarsi all'esperienza di uno specialista. L'Asset Management - o gestione di capitali - riguarda esclusivamente gli investimenti finanziari. E' un'attività complessa il cui successo è determinato da due fattori: l'informazione e l'operatività. Disporre di informazioni adeguate è indispensabile per coprire le varie possibilità di investimento: occorre effettuare una scansione dettagliata del mercato per individuare i diversi prodotti e analizzare con precisione i rischi e ritorni potenziali delle diverse alternative. L'operatività si traduce in diverse strategie di portafoglio. Innanzitutto: cosa comprare? E poi: in quale proporzione e quando effettuare l'acquisto/vendita? La risposta evidentemente è differente a seconda degli obiettivi proposti. Chi può fare dell'asset management? In linea di principio chiunque. Ma il privato che volesse approfondire in modo adeguato la propria conoscenza dei mercati per ridurre il rischio e ottimizzare il raggiungimento dei propri obiettivi dovrebbe affrontare un'impresa titanica: dovrebbe, per utilizzare l'esempio fatto in precedenza, ricercare ed analizzare un nuovo fondo italiano di investimento ogni giorno. Ma quanti nuovi prodotti finanziari vedono la luce ogni giorno in Europa? Come aggiornare continuamente le conoscenze acquisite? Affrontando questo compito singolarmente l'investitore finirebbe, paradossalmente, per non trovare più il tempo necessario a produrre il capitale che si propone di investire! Per fortuna esistono organizzazioni di specialisti in grado di gestire questa attività in modo razionale e focalizzato. Queste società dedicano il loro tempo alla ricerca, possono focalizzare di volta in volta la propria analisi su specifici settori industriali o su segmenti geografici particolari e gestire diversi profili di portafoglio, offrendo così diverse prospettive di investimento. Il frutto di questo lavoro viene trasferito al cliente con i conseguenti vantaggi ed economie di scala. L'alternativa quindi è semplice: effettuare una ricerca a tappeto del mercato per proprio conto, con tutti i rischi connessi alla mancanza di tempo, di fonti di informazione adeguata, di conoscenze specialistiche, o scegliere un professionista. Il risultato, in questo caso non è necessariamente correlato all'ammontare totale di sforzi erogati. In effetti, investire il proprio tempo alla ricerca del professionista giusto, è quasi sempre la strategia più redditizia.

Luoghi citati: Europa, Gran Bretagna, Italia, Nord America, Usa